LE DISPUTE PER L'USO DELL'ACQUA


 Nel 1880 i fratelli Mendini fu Giuseppe di Taio, proprietari del Maso Rauti, facevano richiesta al comune di poter costruire un acquedotto che dal loro bosco a Rizzol (dove c’era la sorgente del Pissaracel) portasse l’acqua al maso. Il comune non concesse il permesso, asserendo che se fosse stato costruito l’acquedotto, il paese sarebbe rimasto senza acqua. Il rio Pissaracel infatti, soddisfaceva la maggior parte del fabbisogno idrico dei dermulani. Questa contesa si risolse senza altri risvolti in favore del comune di Dermulo. Ben diversa fu invece la storia con i fratelli Mascotti di Coredo.

Nel 1906 i fratelli Mascotti, proprietari del maso Voltolinelevarono l’acqua dalla sorgente nel bosco dei Mendini in fondo alle valle”. Ciò aveva provocato la protesta del Comune di Dermulo che si vedeva privare di una quantità d’acqua essenziale per la vita dei suoi censiti. La disputa si protrasse per parecchi anni a suon di cause, ricorsi e controricorsi.

Nel 1910 la rappresentanza comunale, deliberò di cedere ai Mascotti al massimo la metà dell’acqua della sorgente al Rizzol. Ma i Mascotti ottennero dalle superiori autorità, il consenso per utilizzarla tutta. In marzo il Comune perse una prima causa, in agosto dello stesso anno perse la seconda, ma non si voleva desistere. Si decise di proporre un terza istanza, con la quale nel 1913 fu riconosciuto al Comune il permesso di prelevare 1/3 di acqua. L’ intenzione però era quella di ottenerne almeno la metà, e quindi si pensò di offrire ai fratelli Mascotti 500 Corone per tale scopo. Se la proposta andò a buon fine non mi è noto.