LA GRANDE GUERRA

 

Elenco uomini presenti a Dermulo

Il verbale pilotato

Requisizioni metalli

Militari non rincasati nel 1918

Fotografie

 

Era il 1914, quando ebbe inizio quell’immane conflitto che vide contrapposte la maggior parte delle nazioni europee. Da una parte l’Impero austriaco e quello tedesco e dall’altra la Russia, la Francia l’Inghilterra. L’Italia che faceva parte della Triplice Alleanza, assieme a Austria e Germania, rinnegò il patto e prese l’occasione per dichiarare guerra all’Austria in quanto, si disse, i due stati alleati non furono attaccati ma oppressori.

Come pretesto scatenante il conflitto, fu preso l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’impero Austro-Ungarico e della sua consorte Sofia, avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914, per mano dello studente serbo Gavrilo Princip. Dal quel momento, l’Impero Austro-Ungarico mosse battaglia contro la Serbia e di li a poco, per il gioco delle alleanze, entrò in guerra anche la Russia. Il 1° agosto 1914 ci fu la mobilitazione generale e tutti gli uomini abili dai 20 ai 42 anni furono chiamati alle armi. Dopo un periodo di addestramento, furono spediti sul fronte russo o nei Balcani . Nel 1915 anche il Regno d’Italia entrò in guerra contro l’Austria ed il Trentino si ritrovò in una situazione delicata.

Oltre al tributo diretto al fronte, tutta la popolazione fu chiamata a concorrere per la causa dell’Impero. A Vermiglio in Val di Sole, la popolazione fu costretta ad abbandonare il paese. Vennero indetti i prestiti di guerra che dissanguarono le casse comunali e non solo; ordinate requisizioni, di bestiame, carri, metalli, furono tolte perfino le campane. I ragazzi e le donne furono invitati a raccogliere erbe ed ortiche per preparare infusi per i militari al fronte.

Nel mese di luglio 1915, il comune di Dermulo fu obbligato a fornire all’amministrazione militare 4 bovini adulti.

 

I nostri giovani obbligati al servizio militare, erano stati inviati in Galizia, sul fronte russo dove comandati da ufficiali austriaci, furono mandati a morire contro il fuoco nemico. Di Dermulo, persero la vita su questo fronte tre soldati: Pio Inama, Fortunato Endrizzi e Germano Tamè. Altri tre furono prigionieri dei russi: Attilio Inama, Riccardo Eccher e Rodolfo Eccher. (Presso Radivoskov ?)

 

Chi ebbe la fortuna di tornare, dopo anche sei anni di mancanza da casa, rimase invalido come Emanuele Sandri, Emanuele Tamè e Geremia Emer.

Geremia Emer, Emanuele Tamè e Fortunato Eccher appartenevano al 2° Regimento dei Bersaglieri Provinciali (Landschutzen); l’ultimo dei tre aveva anche l’incarico di Guida Pattuglia.

I prestiti di guerra per sostenere l’esercito furono molti (almeno otto), e dissanguarono le casse comunali, oltre a quelle di molte istituzioni. L’ Austria si era ripromessa la restituzione, con interessi molto vantaggiosi, ma essendo stata sconfitta nessuno ricevette indietro niente.

Per uno di questi prestiti il Comune di Dermulo deliberò di prendere i soldi (1000 Corone) da Francesco Caldana di Coredo. Con il quinto e sesto prestito, Dermulo consegnò alle autorità 4000 Corone. Per il settimo prestito si decise di dare due azioni da 100 Corone ciascuna della ferrovia Trento-Malè e per l’ottavo infine non si sapeva più dove reperire soldi e quindi il comune non potè partecipare.

Nel 1916 nella casa di Felice Ambrosi (oggi ex Manzoni) erano acquartierati 24 militari che arrecarono un notevole danno alle strutture. Dal 6 al 25 maggio del 1918 i censiti di Dermulo, lamentarono parecchi danni alle campagne provocati dai cavalli dei soldati. Anche il Comune ebbe danni al pascolo delle Plazze e ai Pini Grandi, dove si erano scavate trincee e tagliati alberi, danni che nel 1921 furono quantificati in 2500 lire.

 

Il 3 novembre 1916, alcuni rappresentanti del comune di Dambel vennero a Dermulo dove per ordine superiore consegnarono tre campane.[1] Il primo di dicembre dello stesso anno, anche Dermulo dovette consegnare una delle sue tre campane ed un anno esatto dopo, ancora un’altra, rimanendo con una sola.[2]

Nel mese di novembre 1918, morì a Dermulo Franz Schinagl, soldato austriaco del 7° Battaglione, I°complemento il quale fù tumulato nel cimitero del paese.

 

 

Cles, 31 Maggio 1915

 

A tutti i preposti comunali del distretto politico di Cles

 

Tutti gli uomini nell’età dai 15 ai 60 anni, trovantosi attualmente in codesto comune, sono da inserirsi in un elenco colle rubriche nome e cognome, anno di nascita, professione, annotazione.

Nella rubrica annotazione sarà da prenotarsi se il rispettivo individuo ha qualche difetto e se sia quindi inabile al lavoro.

I guardiani partiti oggidì dai distretti giudiziari di Cles e di Fondo sono pure da inserirsi, facendo una relativa annotazione.

L’elenco è da compilarsi con tutta la possibile sollecitudine e da rimettersi quanto prima a questo Uffiocio.

 

L’i.r. Capitano distrettuale

Lantschner

 

 

Foto proprietà di Fiorina Inama

 

 

Ecco la risposta del Capocomune:

 

ELENCO DEGLI UOMINI NELL’ETA’ DAI 15 AI 60 ANNI CHE SI TROVANO IN DERMULO

 

NOME

ANNO NASCITA

PROFESSIONE

ANNOTAZIONI

1

Brida Giacomo

1857

I.R. Stradino

abile al lavoro

2

Brida Martino

1898

contadino

abile al lavoro

3

Tamè Dionigio

1859

I.R. Stradino

abile al lavoro

4

Emanuele Tamè

1867

contadino

meno abile al lavoro

5

Inama Arcangelo

1861

guardia forestale

meno abile al lavoro

6

Inama Lino

1900

contadino

abile al lavoro

7

Inama Felice

1860

servo comunale

meno abile al lavoro

8

Inama Emanuele

1865

frustaio

guardiano che si presentò a Cles il 31/5

9

Endrizzi Leone

1893

studente in legge

 

10

Endrizzi Germano

1872

frustaio

meno abile al lavoro

11

Inama Giacomo

1873

contadino

meno abile al lavoro

12

Inama Ferdinando

1859

contadino

abile al lavoro

13

Inama Felice di Ferd.

1899

contadino

abile al lavoro

14

Inama Giuseppe

1887

porta lettere

abile al lavoro

15

Emer Germano

1860

contadino

meno abile al lavoro

16

Emer Celeste

1870

facchino alla stazione Trento Malè

abile al lavoro

17

Emer Giuseppe

1873

contadino

impiegato nella provianda di fieno pel militare

18

Eccher Eugenio

1861

calzolaio

abile al lavoro

19

Eccher Giuseppe

1895

tapeziere

impiegato nella provianda di fieno pel militare

20

Eccher Candido

1899

contadino

abile al lavoro

21

Eccher Emanuele

1855

muratore

Capocomune

22

Inama Demetrio

1855

contadino

abile al lavoro

23

Endrizzi Gabriele

1894

frustaio

è gobbo

24

Inama Clemente

1864

contadino

meno abile

25

Inama Romedio

1861

contadino

meno abile

26

De Morandel Oscar

1875

capostazione Trento Malè

27

Nemez Antonio

1884

impiegato alla stazione Trento Malè

28

Inama Candido

1869

facchino alla stazione Trento Malè

abile

29

Inama Daniele

1863

contadino

abile al lavoro

30

Tosolini Francesco

1874

capostazione alla Dermulo Mendola

31

Inama Leo

1893

facchino alla stazione Dermulo Mendola

abile

32

Endrizzi Desiderato

1860

muratore

meno abile al lavoro

33

Berti Giacomo

1858

oste albergatore

meno abile al lavoro

34

Degregorio Giuseppe

1889

maestro posta

 

35

Eccher Enrico

1864

frustaio

abile al lavoro

36

Eccher Celestino

1893

chierico

 

37

Battisti Angelo

1891

/

inabile al lavoro

38

Inama Vittorio

1895

contadino

guardiano che si presentò a Cles il 31/5

39

Emer Alessandro

1861

contadino

abile al lavoro

40

Emer Arcangelo

1876

contadino

cieco da ambi occhi

 

 

Foto proprietà di Alfredo Inama

 

 

VERBALE REDATTO NELLA CANCELLERIA DI DERMULO IL 20 DICEMBRE 1918
 

L’anno millenovecentodiciotto, il giorno 20- Dicembre ad ore, 14 nell’aula solita delle adunanze consigliari, si è riunito il Consiglio Comunale di Dermullo sotto la presidenza del Sindaco Signor Emanuele Eccher, il quale constatata la presenza del numero legale dei Consiglieri stessi ha aperto in nome di S. M. il Re d’Italia una seduta straordinaria. Ascoltato religiosamente da tutti presenti, egli con parola ispirata ai più puri sentimenti d’Italianità, dopo aver salutato la Maestà del Re Vittorio Emanuele III° anche a nome di tutta la cittadinanza ha inneggiato al valore dei nostri fratelli soldati, i quali dopo ben 41 mesi di aspre e sanguinose battaglie contro l’odiato Austriaco oppressore, riuscivano a riunire alla Madre Patria queste terre del Trentino che ne erano state avulse. Ha poi ricordato le meravigliose virtù della Casa Savoia in antitesi a quelle della Casa di Asburgo, il cui trono, poichè retto solo dalla violenza e dalla .....è miseramente andato in frantumi. Accennando quindi alle forme costituzionali ed amministrative del Regno d’Italia, le quali rispondono perfettamente a quelle dei popoli più civili e più generosi, del mondo, chiude, fra la commozione di tutti, il suo entusiastico discorso, inneggiando alla bellezza e alla grandezza della nostra cara Italia sotto la protezione del cui tricolore il popolo redento continuerà la sua marcia trionfale verso il progresso e la più luminosa civiltà.

La seduta è sciolta al triplice grido di Viva l’Italia, Viva il Re Vittorio Emanuele III° !

Del che si è redatto il presente verbale in duplice copia, letto approvato e firmato come segue.

 

Dermullo 20 Dicembre 1918

 

Il Sindaco

Emmanuele Eccher

 

I Consiglieri

Inama Geremia

Inama Romedio

 

I Rappresentanti

Inama Agostino

Inama Celeste

Inama Ferdinando

 

 

 

Dermulo 10 maggio 1915

 

All’Inclito I.R. Capitanato Distrettuale in Cles

 

In relazione al Suo decreto del 1 Maggio a.c. N° 195/1 concernente il rilievo del rame, ottone e zingo.

Si partecipa dopo assunto il rilievo.

a. Rame K.li 250 in oggetti di cucina, e caldaie ecc.

b. Ottone K.li 16 circa in maniglie di porte

c. Zingo / / /

Il materiale sudetto consiste in oggetti adoperabili nelle famiglie

 

Dal Comune Dermulo

 

Eccher

 

 

Foto proprietà di Alfredo Inama

 

 

 

ELENCO DELLE REQUISIZIONI DI METALLI RAME OTTONE ECC. NEL COMUNE DI DERMULO IN BASE AL DECRETO CAPITANALE DEI 8/6 A.C. N. 145/3

 

Nome e Cognome

Kg di Bronzo

Oggetti

Kg di rame

Mendini Angelo

 

un parolo rame

5,80

Inama Elia

 

una codoma rame

5

Endrizzi Germano

 

una bazina

0,60

Eccher Fortunato

 

un parol rame

3

Eccher Eugenio

4,60

un lavez bronzo

 

Inama Giuseppe

 

un parolo rame

1,30

Eccher Felipo

3,80

una marmita bronzo

due paroli rame

6,20

Inama Giacomo

 

una bazina rame

1,50

Inama Arcangelo

 

un parol e na codoma

5,50

Brida Giacomo

3,30

un lavezo bronzo

 

Inama Romedio

 

un parol una bazina rame

3,70

Endrizzi Desiderato

 

pedestal otone un parol padela loton

3,30

Endrizzi Cattina

 

un parolo

2,20

Inama Felice

 

scaldaletto

1,20

Brida Virginia

 

un parolo

1,20

Inama Filippo

9,50

un lavez

 

Eccher Enrico

 

un parolo

2

 

21,20

 

42,50

 

Consegnato alla Gendarmeria di Taio li 30/6.15

 

 

Foto proprietà di Alfredo Inama

 

 

ELENCO DEI MILITARI RICHIAMATI E CHE NON SONO ANCORA ARRIVATI ALLE LORO FAMIGLIE PER IL 1 DICEMBRE 1918.

 

 

 

Una storia di requisizione di carri.

 

Dermulo 1 dicembre 1917

 

Inclito I.R. Capitanato Distrettuale di Cles

 

L’i.r. Erario Militare nella stagione estiva del 1915, ordinava la raccolta dei carri a 4 e 2 ruote. Qui a Dermulo in tale occasione vennero consegnati al Comune N 2 carri a 2 ruote, uno di mia proprietà “Emer Germano” ed uno di Inama Demetrio.

Il Comune i detti carri gli feccero condure a Cles per la consegna alla Commissione militare a mezzo di Inama Ferdinando di qui con attiraglio di due buoi ed un secondo uomo Inama Lino in compagnia.

I detti carri vennero visitati dalla commissione militare, quello di Inama Demetrio lo ha scartato, ed il mio fu ritenuto buono, valutato C. 45.- pagate all’atto al carradore Inama.

Il capocomune Eccher Emanuele viene da me a pagarmi il carro esibendomi C. 40- trattenendosi di spese C. 5- cioè C. 4- pel caradore, e C. 1.- pel secondo uomo Inama Lino.

lassiando affatto escluso Inama Demetrio perchè questo ha detto che non paga.

Io senentendo questa cosa, ho detto al capocomune che per andare 2 carri a 2 ruote da Dermulo a Cles non occorevano 2 uomini ed un paio di buoi, cosa di tutto luso in questi tempi; così il capocomune partì. Vienne una seconda volta dicendomi, che io paghassa C. 4 - pel carradore e le C. 1.- pel secondo uomo le pagherà il Comune; Io gli ho detto che pago la mia metà cioè C. 2-giachè, se il carro di Inama Demetrio fu scartato non importa; se i carri venivano scartati tutti due chi pagava la spesa?

Non basta; in seguito viene da me Inama Felice cursore comunale a volere una rissoluzione se o meno voglio pagare le C. 4- io gli risposto che non pago le C. 4- ma che pago C. 2- non più al Comune ma che queste vadi in favore del fondo poveri di Dermulo.

Se il capocomne avvesse detto sul bel principio che la spesa spetta ai possessori dei carri, ogniuno conduceva il suo carro a Cles, e non occoriva 2 buoi e 2 uomini.

Io ed un mio ragazzo facceva per me, o che pure consegnava detto carro alla stazione del Tram che tengo sulla porta ed il carro in parola con 60 centesimi veniva trasportato da Dermulo a Cles.

Nel tempo come ci troviamo oggi tutti i comuni incontrano spese imprevedute; così anche questa picola spesa a mio modo di vedere potrebbe essere sostenuta da questo Comune.

Mi rivolgo indi umilmente a codest’ i.r. Autorità pregando di voler far si che il comune di Dermulo mi paghi le agognate C. 45.- corrispondendomi il relativo interesse dall’epoca che gli fu consegnato il carro giachè siamo a tempi che alla povera gente occore denaro.

 

devotissimo

          Emer Germano

 

Foto proprietà di Germano Inama

 

VEDI ALTRE FOTO DELLA GRANDE GUERRA

[1] Cfr. Enzo Leonardi in “Dambel nell’Alta Anaunia”.

[2] A.P.T. Busta 5.