LA RISTRUTTURAZIONE DELLA FONTANA DELLA ZITA’

 

Nel 1912, era intenzione del comune di ricostruire la fontana sita davanti alla casa Emer, già considerata inadeguata nel 1868.

Il maestro muratore Natale Chierzi di Tuenno, predispone il capitolato d’asta “dei lavori di ampiamento della fontana e vasche e lavanderia della fontana esistente a mezo di dell’ paese di Dermulo”, fissando in 12 punti, le caratteristiche che essa doveva avere. Il capitolato poi, conteneva altri 10 punti di “prescrizioni riguardanti l’esecuzioni dei lavori” e l’importo del costo che fu stabilito in 730 Corone. L’asta si tenne il giorno 6 luglio nella cancelleria comunale e fu aggiudicata al minor offerente, che fu Natale Chierzi, per l’importo sembra di 500 Corone.

 

       

 

Come al solito però, quello che sembrava un normale lavoro che doveva procedere senza intoppi, non si dimostrò tale. Da parte di molti censiti, sorsero delle perplessità sugli ingombri che la nuova fontana doveva assumere, le quali incertezze, furono esternate al Capocomune con relativa lettera datata 11 luglio e firmata da 38 persone.

Il giorno dopo, il Capocomune Luigi Endrizzi rispondeva che a maggioranza, la rappresentanza comunale riteneva di non accogliere il ricorso. Intanto i lavori erano incominciati.

 

     

 

I suddetti dermulani, previo consiglio avuto dal I.R. Capitanato Distrettuale di Cles, decisero allora di rivolgersi alla Giunta Provinciale di Innsbruck:

“Si rapporta che nell comune di Dermulo distrett di Cles, vi era il bisogno di in grandire la pubblica fontana pei bisogni del paese.... Talle fontana venendo in grandita verebbe a in pedire imparte la strada di accesso a pubbliche vie dell passaggio.........la maggior parte dei censiti anno aprovato conserietà e conferma avolere per beneficio di tutti eseguire l’opera anzi detta ma col’oservacioni che la detta fontana venisce trasportatta dalla parte di mezo di all meno di circa 3 o 4 metri al minimo....il cappo [Capocomune] con alcuni rapresentanti che non si sa il motivo rispinssero questa nostra domanda e questo senza libero ricorso a II^ o III^ istanza....col dire quello che è fatto è fatto. ....Cosi questa lista dei 36 [38] firmati [capeggiata da Giacomo Inama] si in pugnano il protocolo di rapresentanza comunale dei 12 luglio 1912....per sospensioni dell lavoro fino ad’una dicisioni di codesta Eccelsa carica....”

La domanda fu inoltrata a Innsbruck con i vari allegati del caso.

 

   

 

Il Capocomune intanto, aveva fatto eseguire al I.R. Medico distrettuale e all’I.R. Ingegnere, un parere sui lavori e lo aveva spedito pure a Innsbruck. Praticamente i due professionisti si espressero a favore di un’immediata ripresa dei lavori, adducendo che ritardandoli ancora si sarebbe creata una situazione sanitaria a rischio.

 

     

 

Il Capitano della Provincia, con decreto n.2243/III datato 20 luglio 1912, decise di non accogliere il ricorso firmato da Giacomo Inama e consorti ed ingiunse di proseguire e terminare al più presto i lavori.

Il Capocomune, con lettera del 2 agosto 1912, riferisce alla Eccelsa Giunta Provinciale di Innsbruck:

In evasione al di Lei Decreto dei 20 Luglio N. 2243/III si riferisce che la fontana pubblica fu statta terminata li 31 Luglio, la posizione dove fu colocata ella migliore, e non fu molestato menomamente nesun passagio, ella piazza guadagno un metro nella sua lungheza

 

   

 

Si concluse così, tutto sommato rapidamente, la vertenza su questa fontana che servì la Zità fino negli anni Cinquanta, quando soppiantata dall’acquedotto potabile, fu demolita.