LE FAMIGLIE ENDRIOCHER



 

Antonio Endriocher (vedi Tav.17) arriva a Dermulo, proveniente da Senale, alla metà del Settecento, come masadore dei conti Thun. Abiterà quindi, con la moglie Margherita De Biasi di Coredo, nella casa n. 7 proprietà di Castel Bragher.

Nel 1777 Antonio compera, da Giacomo Antonio Mendini di Sanzeno, una parte di casa detta alli Marini, posta a sera della casa più tardi n. 7. Nel 1791 acquisterà la parte rimanente da Romedio Mendini, zio di Giacomo Antonio.[1]

Dal matrimonio di Antonio e Margherita, nasceranno ben dieci figli, ma ne sopravviveranno solo due: Annamaria n.1759 e Giacomo n.1765. La prima morirà nubile nel 1812, Giacomo invece, che nel 1801 era ancora masadore dei Conti Thun,[2] si sposa con Elisabetta Papa di Coredo. Elisabetta darà alla luce due figli: Giacomo (n.1795) e Giuseppe (n.1798). Quest’ultimo detto Giosefin morirà celibe a Dermulo nel 1855.

Il matrimonio di Giacomo II° con Margherita Martinelli di Rumo, sarà molto prolifico. Infatti videro la luce ben dodici figli. Nove di questi moriranno ancora bambini e tre raggiungeranno l’età adulta: Elisabetta (n.1820), Orsola (n.1821) e Celeste (n.1833).

Elisabetta e Orsola sposeranno rispettivamente nel 1847, Giovanni Tommazzoli di Cles e nel 1849 Giorgio Geri di Casez.

Celeste, descritto dal Capocomune come persona pendente al cretinismo, si allontanò da Dermulo nel 1865 e non vi farà più ritorno. Nel 1880 gli viene nominato curatore, Germano figlio di Pietro Inama. Le ultime sue notizie provengono dall’Ospedale di Ferrara, dove risulta essere ricoverato, dopo di chè non se ne saprà più nulla. Nel 1892 si decide per la vendita delle sue proprietà, con il nuovo curatore Vigilio Tamè. Quasi tutta la casa n. 8, è acquistata da Giovanni Maria Tamè fratello di Vigilio, una porzione di 21 pertiche della stessa casa, dai fratelli Andrea e Felice Eccher, il fondo alle Bertuse dallo stesso Vigilio.


[1] Antonio Endriocher quindi diventa proprietario di tutta la casa che più tardi sarà numerata con l’ 8.

[2] Il figlio Giacomo è l’ultimo masadore di Castel Bragher, la casa n. 7 infatti  già nel 1830 era disabitata e circa nel 1840 sarà venduta a Eccher Lorenzo.