LE PARTICELLE FONDIARIE DI DERMULO E I LORO PROPRIETARI

 

 

MAPPA CON I PROPRIETARI DEL 1780

 

DESCRIZIONE DI TUTTE LE PARTICELLE FONDIARIE DEL COMUNE CATASTALE DI DERMULO
PARTE 0 PARTE I PARTE II PARTE III PARTE IV PARTE V PARTE VI PARTE VII

DAL n.202 AL n.302


202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302


 

 

202

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Scòl


p.1427

Spaur Pietro

 

VAI ALLE PF 139 140 141 144 145 146


SUPERFICIE 10720 mq


Assieme alle future p.f. 203 e 228, il luogo era pertinente del molino di Plouà, in riva al Noce nel territorio di Tassullo. Il mulino apparteneva ai dinasti di Castel Valer da tempo immemorabile, e fu da loro venduto ad Odorico Firmian nel 1606. Era consuetudine dare in locazione perpetuale tutto il complesso di Plouà a qualche mugnaio.

Evidentemente, dopo il 1870 tutta la zona di Scol, comprendete il dirupo (p.f. 203) e il bosco sottostante (p.f. 202) erano proprietà di Antonio Pinamonti di Tassullo e dopo la sua morte, finirono in mano ai tre figli Modesto, Riccardo e Luigi.

* Locatario

d.1427

Spaur Giovanni

Spaur Giorgio

Figli del fu Pietro Spaur.

1467

Spaur Pancrazio

Spaur Rolando

Concio *

Molto probabilmente Concio era la stessa persona di Corrado Han senior.

1491

Spaur Daniele

Han Corrado *

Corrado figlio del fu Corrado Han era originario di Würzburg in Baviera. Il cognome Han (Hahn) specificato nel documento con "ovvero Gal", cioè Gallo, cambiò nei documenti in Zanolo.

1505

Spaur Ulrico

Spaur Simone

Spaur Leonardo

Figli ed eredi di Daniele Spaur.

1521

1527

1539

Spaur Ulrico

Bartolomeo Zanollo *

Leonardo Zanollo *

 

Il mulino nelle divisioni fra i fratelli pervenne ad Ulrico. Nel 1527 sono investiti del mulino i fratelli Bartolomeo e Leonardo figli del fu Zanollo, chiaramente identificati come nipoti di Corrado Han il vecchio.

1557

1558

1561

Spaur Cristoforo

Giovanni Zanollo *

Romedio Zanollo *

 

Giovanni e Romedio sono fratelli e figli del fu Bartolomeo ed abitano al mulino di Ploà. Nel 1561 i locatari entrano in controversia con lo Spaur per la cattiva gestione dei beni.

1564

1569
1573

Spaur Cristoforo

Berti Antonio *

Nel 1564 Antonio figlio del fu Semblante Berti di Rallo, fu investito perpetuamente del luogo. Nel 1573 Antonio acquisiva il bosco di Traina che venne quindi aggregato ai beni di Plouà.

1583

Spaur Ferdinando

Berti Giovanni *

Cova Bartolomeo *

Giovanni era figlio del fu Simone di Rallo. Bartolomeo Cova di Tuenno aveva stipulato una locazione temporale per solamente un anno.

1606

Firmian Odorico

Il terreno fu venduto dal barone Ferdinando Spaur a Odorico Firmian.

1660

1669

Firmian N.
Valentini Giovanni *

Giovanni era il probabile mugnaio anche se non espressamente citato come tale. Nel 1669 un tale Battista Zanatti si rese responsabile di usurpazione a danno di Giovanni Valentini.

1695

Firmian N.

Proprietà risultante da confine ovest della p.f. 229.

1767

1780

1825

Pinamonti Francesco

 

1859

Pinamonti Carlo

di Rallo.

1870

1890

Pinamonti Francesco eredi

di Rallo. L'erede fu Antonio Pinamonti.

1890

1904

Pinamonti Modesto

Figlio del fu Antonio di Tassullo p.f. 202/2 .

1890

1904

Pinamonti Riccardo

Figlio del fu Antonio di Tassullo p.f. 202/1.

1890

1904

Pinamonti Luigi

Figlio del fu Antonio di Tassullo p.f. 202/3 e 202/4.

 

 

203

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Scòl


p.1427

Spaur Pietro

 

VAI ALLE PF 139 140 141 144 145 146


SUPERFICIE 8850 mq


Assieme alle future p.f. 202 e 228 il luogo era pertinente del molino di Plouà, in riva al Noce nel territorio di Tassullo. Il mulino apparteneva ai dinasti di Castel Valer da tempo immemorabile e fu da loro venduto ad Odorico Firmian nel 1606. Era consuetudine dare in locazione perpetuale tutto il complesso di Plouà a qualche mugnaio.
Evidentemente, dopo il 1870 tutta la zona di Scol, comprendete il dirupo (p.f. 203) e il bosco sottostante (p.f. 202) erano proprietà di Antonio Pinamonti di Tassullo e dopo la sua morte finirono in mano ai tre figli Modesto, Riccardo e Luigi.

* Locatario

d.1427

Spaur Giovanni

Spaur Giorgio

Figli del fu Pietro Spaur.

1467

Spaur Pancrazio

Spaur Rolando

Concio *

Molto probabilmente Concio era la stessa persona di Corrado Han senior.

1491

Spaur Daniele

Han Corrado *

Corrado figlio del fu Corrado Han era originario di Würzburg in Baviera. Il cognome Han (Hahn) specificato nel documento con "ovvero Gal", cioè Gallo, cambiò nei documenti in Zanolo.

1505

Spaur Ulrico

Spaur Simone

Spaur Leonardo

Figli ed eredi di Daniele Spaur.

1521

1527

1539

Spaur Ulrico

Bartolomeo Zanollo *

Leonardo Zanollo *

 

Il mulino nelle divisioni fra i fratelli pervenne ad Ulrico. Nel 1527 sono investiti del mulino i fratelli Bartolomeo e Leonardo figli del fu Zanollo chiaramente identificati come nipoti di Corrado Han il vecchio.

1557

1558

1561

Spaur Cristoforo

Giovanni Zanollo *

Romedio Zanollo *

 

Giovanni e Romedio sono fratelli e figli del fu Bartolomeo e abitano al mulino di Ploà. Nel 1561 i locatari entrano in controversia con lo Spaur per la cattiva gestione dei beni.

1564

1569
1573

Spaur Cristoforo

Berti Antonio *

Nel 1564 Antonio figlio del fu Semblante Berti di Rallo fu investito perpetuamente del luogo. Nel 1573 Antonio acquisiva il bosco di Traina che venne quindi aggregato ai beni di Plouà.

1583

Spaur Ferdinando

Berti Giovanni *

Cova Bartolomeo *

Giovanni era figlio del fu Simone di Rallo. Bartolomeo Cova di Tuenno aveva stipulato una locazione temporale per solamente un anno.

1606

Firmian Odorico

Il terreno fu venduto dal barone Ferdinando Spaur a Odorico Firmian.

1660

1669

Firmian N.
Valentini Giovanni *

Giovanni era il probabile mugnaio anche se non espressamente citato come tale. Nel 1669 un tale Battista Zanatti si rese responsabile di usurpazione a danno di Giovanni Valentini

1695

Firmian N.

Proprietà risultante da confine ovest della p.f. 229.

1767

1780

1825

Pinamonti Francesco

Rallo

1859

Pinamonti Carlo

Rallo

1870

1890

Pinamonti Francesco eredi

di Rallo. L'erede fu Antonio Pinamonti.

1890

1904

Pinamonti Modesto

Figlio del fu Antonio di Tassullo p.f. 203/2. 

1890

1904

Pinamonti Riccardo

Figlio del fu Antonio di Tassullo p.f. 203/1.

1890

1904

Pinamonti Luigi

Figlio del fu Antonio di Tassullo p.f. 203/3 e 203/4.

 

 

204

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1534

1561

1577

Inama Antonio I

 

VAI ALLE PF 139 140 141 144 145 146


SUPERFICIE 3250 mq

Non è certo che il pascolo appartenesse ad Antonio Inama, ma è comunque molto probabile, visto che il terreno a monte gli apparteneva.

d.1577

1581

Betta Pantaleone

 

1604

1625

Betta Pantaleone Eredi

 

1630

1640

1646

Betta Bonifacio

 

1657

Betta Bonifacio Eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1688

1723

Betta Antonio

 

1733

1739

1771

Betta Bonifacio

 

1777

1783

Betta Francesco

 

1780

Betta Eredi di Bonifacio

1792

Benedetti Paolina

 

1793

1815

Gentili Gertrude

Gentili Marietta

 
1815
1835
Widmann don Romedio  
1836
ca.1850
Widmann Alfonso  

1858

1883

Widmann Alfonso

 

1885

1894

Widmann Alfonso Eredi

 

1895

1903

1904

Widmann Alfonso

Fondazione Stipendiaria Widmann

Coredo.

1859

Widmann stipendio

Coredo.

1870

Widmann Alfonso

Sanzeno.

1904

Widmann Alfonso

 

Fondazione stipendiaria fondata da don Romedio Widmann il 14 settembre 1841.

p.1947

Widmann Alfonso

 

1947

Tamè Vigilio

Tamè Agostino

Tamè Maria

Tamè Silvia

 

 

 

205 206

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1534

1561

1577

Inama Antonio I

 

VAI ALLE PF 139 140 141 144 145 146


SUPERFICIE 6100 mq

Non è certo che le due p.f. appartenessero ad Antonio Inama, ma è comunque molto probabile, visto che il terreno a sud gli apparteneva.

1569

1581

Betta Pantaleone

 

1604

1625

Betta Pantaleone Eredi

 

1630

1640

1646

Betta Bonifacio

 

1657

Betta Bonifacio Eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1688

1723

Betta Antonio

 

1733

1739

1771

Betta Bonifacio

 

1777

1783

Betta Francesco

 

1780

Betta Eredi di Bonifacio

 

1792

Benedetti Paolina

Sanzeno.

1793

1815

Gentili Gertrude

Gentili Marietta

Sanzeno.
1815
1835
Widmann don Romedio Coredo.
1836
ca.1850
Widmann Alfonso Coredo.

1858

1883

Widmann Alfonso

Coredo.

1885

1894

Widmann Alfonso Eredi

Coredo.

1895

1903

1904

Widmann Alfonso

Coredo. Fondazione Stipendiaria Widmann.

p.1947

Widmann Alfonso

 

1947

Tamè Vigilio

Tamè Agostino

Tamè Maria

Tamè Silvia

 

 

 

207

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1534

Cordini Antonio II

 

 

 


SUPERFICIE 2500 mq

d.1534

1554

 

Cordini Simone I

Nel 1554 il terreno individuato con la futura p.f. 211, risultava confinare a ovest con Simone Cordini. Di conseguenza prima era di Antonio Cordini e prima ancora, forse, di Nicolò Cordini.

1569

1581

Betta Pantaleone

 

1604

1625

Betta Pantaleone eredi

 

1630

1640

1646

Betta Bonifacio

 

1657

Betta Bonifacio eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1688

1723

Betta Antonio

 

1733

1739

1771

Betta Bonifacio

 

1777

1783

Betta Francesco

 

1780

Betta Eredi di Bonifacio

 

1792

Benedetti Paolina

Sanzeno.

1793

1815

Gentili Gertrude

Gentili Marietta

Sanzeno.
1815
1835
Widmann don Romedio Coredo.
1836
ca.1850
Widmann Alfonso Coredo.

1858

1883

Widmann Alfonso

Coredo.

1885

1894

Widmann Alfonso Eredi

Coredo.

1895

1903

1904

Widmann Alfonso

Coredo. Fondazione Stipendiaria Widmann.

p.1947

Widmann Alfonso

 

1947

Tamè Vigilio

Tamè Agostino

Tamè Maria

Tamè Silvia

 

 

 

208

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1534

1561

1577

 

Inama Antonio I

 

 

Antonio detto "Marin",  risultava proprietario del terreno nel 1534 e nel 1561, come da confini della futura p.f. 210. Nel 1558 la proprietà di Antonio è risultata anche dai confini della futura p.f. 200/3.

VAI ALLE PF 139 140 141 144 145 146   

 

 

 


SUPERFICIE 4050 mq


La porzione sopra la riga arancione (detta Plantum) apparteneva nel 1716 ai fratelli Giacomo e Pietro Mendini figli di Nicolò. Per cui è molto probabile che in precedenza fosse appartenuta a Nicolò.
Nel 1763
Bartolomeo Mendini acquisì il terreno dalla cugina Maddalena, figlia unica di Giacomo. Infine Bartolomeo lo cedette al Betta nel 1774.
Della p.f. 208 però, fa parte anche una porzione che originariamente era stata assegnata alla p.f. 215, proprio a fianco del piccolo terreno che fu di Bartolomeo Mendini di cui si è parlato sopra.

d.1577

1581

Betta Pantaleone

Dopo la morte di Antonio il terreno fu acquisito da Pantaleone Betta. Nel 1581 la proprietà risulta dai confini della futura p.f. 210.

1604

1625

Betta Pantaleone Eredi

 

1630

1640

1646

Betta Bonifacio

 

1657

Betta Bonifacio Eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1688

1723

Betta Antonio

 

1733

1739

1771

Betta Bonifacio

 

1777

1783

Betta Francesco

 

1780

Betta Eredi di Bonifacio

 

1792

Benedetti Paolina

Sanzeno.

1793

1815

Gentili Gertrude

Gentili Marietta

Sanzeno.
1815
1835
Widmann don Romedio Coredo.
1836
ca.1850
Widmann Alfonso Coredo.

1858

1883

Widmann Alfonso

Coredo.

1885

1894

Widmann Alfonso Eredi

Coredo.

1895

1903

1904

Widmann Alfonso

Coredo. Fondazione Stipendiaria Widmann.

p.1947

Widmann Alfonso

 

1947

Tamè Vigilio

Tamè Agostino

Tamè Maria

Tamè Silvia

 

 

 

209

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasse

1780

1798 

Mendini Romedio Maria

Chiesa di Dermulo

 


SUPERFICIE 0 mq


Oggi la p.f. non esiste più perchè conglobata nella p.f. 224.

1825

Mendini Giuseppe

Mendini dott. Romedio

Chiesa di Dermulo

Giuseppe abitava a Taio.

1859

Mendini don Giacomo

Taio.

1870

Mendini Celeste

Mendini Luigi

Mendini Filippo

Taio.

1879

Tamè Vittore
Tamè Vigilio

 

1902

1904

Tamè Emanuele

Aggiudicazione del 1902.

 

 

210

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1350

Castel Valer

Nascimbene fu Raimondino *

 

VAI ALLA CASA N. 16-17-18-19 VAI ALLA Casa n_15 VAI ALLA casa n_13_14 VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLA PF 182 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148

 


SUPERFICIE 1012 mq + 158 mq


Il terreno faceva parte,  assieme alla casa n. 20-21 ed a alri terreni, del maso di Castel Valer.

Nel 1819 è detto a Poz ossia alla Fontana.
Nel 1881, quando il terreno passò in mano ai fratelli Ernesto e Daniele Inama, si presentava ancora integro. In seguito fu frazionato in 210/1, 210/2 e 210/3.
Dopo l'allargamento della strada che scende al depuratore (in passato solamente consortale) si sono create ulteriori due p.f.: 210/4 e 210/5.

Affittuario *

1357

1381

Castel Valer

Odorico fu Nascimbene *

 
ca.1400

Castel Valer

Raimondino II fu Odorico *

 

 
1427
ca.1472

Castel Valer

Gregorio I fu Raimondino *

 
ca.1472
ca.1510

Castel Valer

Raimondino III fu Gregorio *

ca.1510
ca.1525

Castel Valer

Mendini Antonio I *

 
1534
1561
ca.1569

Castel Valer

Mendini Giovanni II *

 
1581
1625

Castel Valer

Mendini Antonio II *

 
ca.1630

Castel Valer

Mendini Giovanni IV *

 
1645

Castel Valer

Mendini Matteo fu Giovanni *
Mendini Antonio fu Giovanni
*

 
1646

Castel Valer

Mendini Antonio fu Giovanni *

 

 
1721

Castel Valer

Mendini Giacomo III *

Mendini Giacomo Antonio II *

Nel 1714 la parte sotto la strada consortale, ovvero le odierne p.f. 210/3, 210/4 e 210/5 erano di proprietà di Giacomo Antonio; mentre le restanti, a monte della strada consortale, erano di Giacomo.
1735
1745
1763

Castel Valer

Mendini Giacomo III *

Alla morte del fratello Giacomo Antonio, Giacomo divenne l'unico possessore del terreno che poi ereditò il figlio Romedio Maria.

d.1763

1780

1798

Castel Valer

Mendini Romedio Maria *

 

d.1798

1811

Castel Valer

Mendini Vigilio *

Vigilio fu Romedio Maria nel 1811 vendette il terreno al fratello Giacomo abitante a Taio.

1811

1819

Castel Valer

Mendini Giacomo *

Giacomo fu Romedio Maria abitava a Taio. Nel 1819 assegnò il prato al figlio don Giacomo.

1819

1825

1859

1872

Mendini don Giacomo

 

Taio.

1872

1879

1881

Emer Romedio 1 2 3

Romedio figlio del fu Romedio Emer, acquisì il prato da don Giacomo Mendini.

1881

Inama Daniele 1

Inama Ernesto 2

I due fratelli Inama acquistarono il prato da Romedio Emer nel 1881.

1904

Inama Romedio 3

Romedio aveva acquisito la p.f. 210/3.

1905

Widmann Alfonso 3

Solo la p.f. 210/3 acquisita in permuta da Romedio Inama.

1899

1904

Inama Ernesto 2

Ernesto fu Giovanni detto Foga possedeva la p.f. 210/2.

1915

Inama Ernesto eredi 2

Solo la p.f. 210/2.

1899

1904

1906

Inama Daniele 1

Daniele fu Giovanni possedeva la p.f. 210/1 come da divisioni del 1899.

1932

Inama Augusto 1

Inama Vittorio 1
Inama Mario 1

I tre fratelli nel 1932, possedevano un terzo indiviso ciascuno della p.f. 210/1.

d.1932

Emer Guido 1

 

 

ca.1940

Inama Alessandro 2

Solo la p.f. 210/2.

p.1947

Widmann Alfonso 3

p.f. 210/3

1947

Tamè Vigilio 3

Tamè Agostino 3

Tamè Maria 3

Tamè Silvia 3

p.f. 210/3

d.1947

Chistè Silvio 3

p.f. 210/3

 

 

211 212 213

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

ca.1530

Cordini Delaito

 

 


SUPERFICIE 2100 mq


Le p.f. 212 e 213 sono state conglobate nella p.f. 211.

*affittuario

ca.1550

Cordini Pietro

 

figlio di Delaito.

1554

Cordini Anna

 

figlia di Pietro.

1554

Martini Giacoma

 

vedova di Vittore I Inama.

ca.1590

Inama Silvestro I

Inama Salvatore III

 

E' probabile che il terreno fosse finito in mano del notaio Salvatore e quindi da lui alienato a Giovanni Antonio Panizza.

p.1684

Panizza Giovanni Antonio 

 

1687

Panizza don Pietro

Panizza Giovanni Andrea

 

 

1695

p.1699

Inama Giacomo II

 

1700

1723

Inama Silvestro III

 

1745

1780

1782

Inama Giacomo Antonio

Nel 1745 la proprietà risulta anche da confini della p.f. 224.

1782

1825

Panizza Luigi

Taio. Erede di Giacomo Antonio Inama.

1859

1870

Panizza Giovanna

Inama Giovanni *

Giovanni era figlio del fu Antonio e nel 1872 era affittuario dei Panizza.

1892

1896

1904

Panizza Augusto

Il terreno in questo caso è denominato Fasse. Augusto era il nipote di Giovanna Panizza (+1892) e Filippo Panizza (+1896).

 

 

214

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1534

Inama Salvatore I

 

 

figlio di Rigolo. Nel 1534 risultante dai confini della futura p.f. 210.

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 408 mq

Oggi frazionata in 214/1 sopra la strada che porta al depuratore e 214/2, sotto la stessa strada.

* Affittuario

ca.1550

Inama Vittore I

 

 

d.1550

1561

Inama Salvatore III

 

figlio di Vittore I. Nel 1561 risultante dai confini della futura p.f. 210.

d.1550

1581

Inama Silvestro I

 

Silvestro I probabilmente ereditò il terreno dal fratello Salvatore III.

1600

1625

1642

Inama Vittore II

 

Nel 1600 da confini della futura p.f. 210, risultavano proprietari gli eredi di Silvestro I. Nel 1625 da confini della futura p.f. 210 risultava proprietario Vittore II fu Silvestro Inama.

d.1642

1681

Inama Silvestro II

 

 

d.1681

1695

1699

Inama Giacomo II

 

d.1699

1700

1723

1745

Inama Silvestro III

 

1745

1780

1782

Inama Giacomo Antonio

 

1782

1798 

1825

Panizza Luigi

Nel 1798 la proprietà risulta da confine della p.f. 217.

1859

1870

Panizza Giovanna

(Panizza Filippo)

Inama Giovanni *

Filippo Panizza era il cugino di Giovanna, con la quale era convolato a nozze. Giovanni era figlio del fu Antonio e nel 1872 era affittuario dei Panizza.

1892

1896

1904

Panizza Augusto

 

Nipote di Giovanna (+1892) e Filippo (+1896).

 

 

215

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1534

Inama Salvatore I

 

 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 781 mq

Oggi la p.f. è frazionata in 215/1 sopra la strada che porta al depuratore e 215/2, sotto la stessa strada.


*Affittuario

ca.1550

Inama Vittore I

 

 

1550

1558

1561

 

Inama Salvatore III

 

Nel 1558 la proprietà risulta anche da confini della futura p.f. 200/3.

d.1550

1581

Inama Silvestro I

 

Silvestro I probabilmente ereditò il terreno dal fratello Salvatore III.

1600

1625

1642

Inama Vittore II

 

 

d.1642

1680

Inama Silvestro II

 

Nel 1680 tramite le divisioni fra i fratelli Giacomo e Vittore Inama figli di Silvestro II, il terreno perverrà a Giacomo II.

d.1680

1699

Inama Giacomo II

 

d.1699

1723

1745

Inama Silvestro III

 

1745

1780

1782

Inama Giacomo Antonio

 

1782

1825

Panizza Luigi

 

Luigi fu l'erede universale di Giacomo Antonio Inama.

1859

1870

Panizza Giovanna

(Panizza Filippo)

Inama Giovanni *

Filippo Panizza era il cugino di Giovanna, con la quale era convolato a nozze. Giovanni era figlio del fu Antonio e nel 1872 era affittuario dei Panizza.

1895

 

 

Panizza Augusto

Nipote di Giovanna (+1892) e Filippo (+1896).

 

 

216

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Sonda Longia

1618

Chiesa di Dermulo

 

 

 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 202 mq

Detto Sonda Longia o a Poz. Fino al 1825 formava un'entità unica con  la p.f. 217.

Oggi la p.f. è frazionata in 216/1 sopra la strada che porta al depuratore e 216/2, sotto la stessa strada.

* Affittuario.

1774

Chiesa di Dermulo

Giuseppe Tamè *

 

1780

Chiesa di Dermulo

Francesco Mendini *

 

1798

1799

1801

 

Chiesa di Dermulo

Mendini Giuseppe *

Mendini Pietro *

Giuseppe e Pietro erano fratelli e figli di Francesco Mendini. La locazione non era perpetuale.

1803

 

Chiesa di Dermulo

Tamè Antonio *

 

d.1803

 

Chiesa di Dermulo

Giovanni Battista Inama *

Nella locazione è citato solamente come Giovanni Inama fu Giacomo. In realtà si trattava di Giovanni Battista fu Giacomo Inama, quindi era il fratello di Giuseppe Inama.

1825

Chiesa di Dermulo

Giacomo Inama *

Nel 1825 risulta che Giacomo fu Giuseppe Inama deteneva il prato in locazione perpetuale dalla Chiesa.

1850

1855

Inama Giovanni

Giovanni era il figlio di Giacomo Inama Sep.

d.1855

1859

1870

1904

Inama Eugenio

 

d.1905

Inama Annibale

 

d.1908

Inama Alessandro

 

 

 

217

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Sonda Longia

1618

Chiesa di Dermulo

 

 

La proprietà della chiesa risulta per la prima volta dall'inventario dei beni di quell'anno.

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 177 mq

Detto Sonda Longia o a Poz. Fino al 1825 formava un'entità unica con  la p.f. 216.

Oggi la p.f. è frazionata in 217/1 sopra la strada che porta al depuratore e 217/2, sotto la stessa strada.

* Affittuario.

1774

Chiesa di Dermulo

Giuseppe Tamè *

 

1780

Chiesa di Dermulo

Francesco Mendini *

 

 

 

1798

1799

1801

 

Chiesa di Dermulo

Mendini Giuseppe *

Mendini Pietro *

Giuseppe e Pietro erano fratelli e figli di Francesco Mendini. La locazione non era perpetuale.

1803

 

Chiesa di Dermulo

Tamè Antonio *

 

d.1803

 

Chiesa di Dermulo

Giovanni Battista Inama *

Nella locazione è citato solamente come Giovanni Inama fu Giacomo. In realtà si trattava di Giovanni Battista fu Giacomo Inama, quindi era il fratello di Giuseppe Inama.

1825

Chiesa di Dermulo

Giacomo Inama *

Nel 1825 risulta che Giacomo fu Giuseppe Inama deteneva il prato in locazione perpetuale dalla Chiesa.

1850

1859

1868

Inama Giacomo

Giacomo era figlio del fu Giacomo Inama Sep.

d.1868

1870

1881

Eccher Lorenzo

Lorenzo fu Lorenzo acquistava il prato da Giacomo Inama per l'importo di 28 Fiorini Austriaci. Nel 1881 vendette il terreno a Eugenio Inama.

1881

1904

Inama Eugenio

 

d.1905

Inama Annibale

 

d.1908

Inama Alessandro

 

 

 

218

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

1780

Comune di Dermulo


 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 45 mq


Oggi a questo numero di particella è stata assegnata anche la strada che porta al depuratore. Su questa p.f. insisteva la fontana, per cui la zona circostante era detta anche "alla Fontana"

1825

Comune di Dermulo

 

1859

Comune di Dermulo

1870

Comune di Dermulo

 

 

 

219

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasseta

ca.1450

Antonio fu Inama

 

 

 


SUPERFICIE 650 mq


Oggi la superficie della p.f. è limitata al terreno a nord della casa di Endrizzi Egidio. La casa ha infatti occupato gran parte della p.f.

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio.

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.
Nel 1534 la proprietà risulta anche dai confini della futura p.f. 210.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il luogo in comunione ma, alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morte avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo prato.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

 

1877

1903

Emer Germano

Emer Basilio

Emer Geremia

 

1904

Emer Germano

Emer Geremia

Nel 1904 i fratelli Germano e Geramia acquisivano la terza parte del terreno dai loro nipoti, figli del fu Basilio Emer che abitavano in Brasile.

 

 

220 221 222

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poz

ca.1600

1613

Inama Marino III

La proprietà di Marino è plausibile per la presenza, documentata nel 1646, dei suoi nipoti nei terreni confinanti. Riferito alla futura p.f. 222.


SUPERFICIE 1450 mq


Detta anche alla Fontana e Fasseta (p.f.220). Oggi la p.f. 220 è divisa in 220/1 e 220/2. La p.f. 222, in 222/1 e 222/2.

1630

ca.1671

Inama Antonio

Antonio era figlio di Marino III. La figlia Lucia era andata in moglie ad Antonio Mendini VI. Riferito alla futura p.f. 222.

d.1642

1690

Inama Vittore III

 

Riferito alla futura p.f. 220.

1695

1715

Inama Giovanni Giacomo I

 

Riferito alla futura p.f. 220.

1713

 

Mendini Antonio VI

Riferito alla futura p.f. 222.

d.1713

1715

1737

Mendini Antonio VII

Nel 1715 Antonio acquista da Giovanni Giacomo Inama la futura p.f. 220, diventando proprietario di entrambe le future p.f.

d.1737

1763

Mendini Giacomo III

Giacomo eredita il terreno dal cugino Antonio.

d.1763

1780

1798

Mendini Romedio Maria

 

d.1798

1812

Mendini Vigilio

Vigilio nel 1812 vende il terreno a Silvestro Inama.

1812

Inama Silvestro

Silvestro era figlio del fu Gaspare Inama.

1813

1825

1840

Inama Antonio

Antonio era figlio del fu Silvestro Inama.

d.1840

1859

Inama Giovanni Domenico

Giovanni Domenico fu Michele eredita il prato dallo zio Antonio.

d.1859

1894

Inama Giovanni

fu Giovanni Domenico

1895

Inama Ernesto

Inama Daniele

 

1899

Inama Ernesto

Ernesto fu Giovanni detto Fogia p.f. 220/1 e 222/1.

1899

1903

1904

Inama Daniele

Daniele era figlio del fu Giovanni detto Fogia.
Le p.f. 220/2,  221 e 222/2 da divisioni del 1899.

1915

Inama Ernesto eredi

p.f. 220/1 e  222/1.

 

 

223 224

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasse

1554

1581

 

Chiesa di Dermulo  3

 

Nel 1554 la proprietà risulta dai confini della futura p.f. 211. Nel 1581 la proprietà risulta dai confini della futura p.f. 210.

 


SUPERFICIE 5.500 mq

Attualmente la p.f. si presenta frazionata in 224/1, la cui parte nord-est è stata occupata dalla casa oggi di Marcello Dapaoli, e in 224/2, nella quale è stata conglobata la p.f. 209 che si trovava ad ovest, e la p.f. 223 che si trovava a sud. La p.f. 224/1 è stata ulteriormente ridotta, essendo parte della sua superficie assorbita dalla contigua p.f. 225.

La parte sud in passato era detta Poz.

*affittuario

1625

1631

 

 

Chiesa di Dermulo  3

Mendini Antonio *

Inama Valentino II  2

Antonio fu Giovanni Mendini sembra locatorio del terreno della chiesa nel 1625. La porzione 2, fino al 1631, era probabilmente posseduta da Valentino Inama, padre di Marino e Giovanni Battista.

1646

Chiesa di Dermulo  3

Inama Marino V  2

Inama Giovanni Battista I  2

Mendini Giacomo I 1

La proprietà della chiesa risulta dai confini dei terreni dei due fratelli Inama che a loro volta possedevano la porzione 2 (Marino la parte a sud e Giovanni Battista la parte a nord). Dai confini della p.f. 225, nel 1640 risulta che la proprietà era Mendini.

ca.1670

1686

Chiesa di Dermulo  3

Massenza Vittore  2

 

Intorno al 1670 la porzione 2 pervenne in mano a Vittore Massenza. E' probabile che ci fossero stati dei passaggi intermedi.

1687

Chiesa di Dermulo  3

Mendini Antonio VI  2

Mendini Giacomo II 1

 

Nel 1687, Antonio Mendini acquistava dagli eredi di Vittore Massenza la porzione 2. Da tale vendita, risultava che la porzione 1 era posseduta da Giacomo Mendini.

1695

 

 

Chiesa di Dermulo  3

La proprietà della chiesa risulta dal confine nord della futura p.f. 220, proprietà di Giovanni Giacomo Inama.

1716

 

Chiesa di Dermulo  3

Mendini Giacomo *

Mendini Pietro Antonio *

 

Nel 1716 il terreno della chiesa veniva locato perpetuamente ai fratelli Giacomo e Pietro Antonio Mendini.

1717

1737

Mendini Giacomo III 1

Mendini Antonio VII  2

 

Dopo il 1737 Giacomo erediterà la porzione 2 dal cugino Antonio.

d.1737

1763

Mendini Giacomo III 1 2

Chiesa di Dermulo  3

 

 

1774

 

Chiesa di Dermulo  3

Tamè Giuseppe *

 

Dopo Giuseppe fu investito il figlio Antonio Tamè, e infine Anna vedova di Romedio Maria Mendini.

d.1763

1780

Mendini Romedio Maria 1 2

Chiesa di Dermulo 3

 

1799

 

Chiesa di Dermulo  3

Mendini Anna *

 

Anna era la vedova di Romedio Maria Mendini.

1825

p.1834

Mendini Giuseppe 1

Mendini Romedio 2

Chiesa di Dermulo 3

 

1834

1836

 

Mendini Romedio 2

Romedio fu Vigilio Mendini fu erede dello zio Romedio qui sopra citato.

1836

1865

 

Mendini Giuseppe 1 2 3

Acquistando nel 1836 la parte del cugino Romedio, Giuseppe  fu Giacomo Mendini di Taio, diventa unico proprietario della p.f. 224. Evidentemente tempo prima era stato acquisita la porzione 3 della chiesa.

1865

1870

1871

Mendini Celeste

Mendini Luigi

Mendini Filippo

I tre fratelli Mendini di Taio, vendono con documento del 1873, il terreno in precedenza (1871) assegnato con asta volontaria ai fratelli Tamè.

1871

1879

Tamè Vittore
Tamè Vigilio

 

1900

1904

Tamè Dionigio

La p.f. 224/1 risulta dalla donazione del 1900.

1902

1904

Tamè Emanuele

Le p.f. 224/2 e 223 dall'aggiudicazione del 1902.

 

 

225

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale


Fasse

 

p.1581

Cordini Martino

Probabilmente in precedenza apparteneva a Giacomo Cordini, padre di Martino.


SUPERFICIE 2.200 mq

Questa particella, molto probabilmente in passato formava un'entità unica assieme alle future p.f. 231, 232, 226 e 227, proprietà della famiglia Cordini.

Oggi la superficie è stata ampliata fino ad occupare, come detto sopra, la porzione di ex particella 224, a valle dell'odierna 224/1 e a monte dell'odierna 224/2.

d.1581

Betta Pantaleone

Il Betta acquistò il terreno da Martino Cordini. Su tale terreno era assicurato un affitto di 5 orne di brascato in favore di Francesco Henigler di Terzolas.

1604

1625

Betta Pantaleone Eredi

 

1630

1640

1646

Betta Bonifacio

Proprietà desunta da un documento di censo del 1640.

1657

Betta Bonifacio Eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1682

1688

1723

Betta Antonio

La proprietà nel 1682 è desunta anche dai confini della p.f. 226.

1733

1739

1771

Betta Bonifacio

 

1777

1783

Betta Francesco

 

1780

Betta Eredi

Malgolo.

1792

Benedetti Paolina

Sanzeno.

1793

1815

Gentili Gertrude

Gentili Marietta

Sanzeno.
1815
1835
Widmann don Romedio Coredo.
1836
ca.1850
Widmann Alfonso Coredo.

1858

1883

Widmann Alfonso

Coredo.

1885

1894

Widmann Alfonso Eredi

Coredo.

1895

1903

1904

Widmann Alfonso

Fondazione Stipendiaria Widmann

Alfonso abitava a Magrè. La Fondazione era stata istituita da don Romedio Widmann il 14 settembre 1841.

p.1947

Widmann Alfonso

 

1947

Tamè Vigilio

Tamè Agostino

Tamè Maria

Tamè Silvia

 

 

 

226 227

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasse

1640

1662

 

Mendini Antonio VIII

Il confine della futura p.f. 225 nomina solamente un Mendini, che possiamo riconoscere sicuramente con Antonio, sapendo che nel 1682 il terreno apparteneva al figlio Nicolò.


SUPERFICIE 910 mq


Queste particelle, molto probabilmente in passato formavano un'entità unica assieme alle future p.f. 231, 232 e 225, proprietà della famiglia Cordini.

d.1662

1682

1701

 

Mendini Nicolò

Nel 1682 il terreno appare assicurato da Nicolò per una somma cui era obbligato a pagare.

d.1701

p.1749

Mendini Pietro Antonio

Nel 1749 Pietro Antonio assicura la dote della nuora Maria Sborz, moglie del figlio Antonio, intestandole questo terreno.

1749

1760

1779

1780

1787

Sborz Maria

Nel 1760 la proprietà risulta da confini.

1815

 

Endrizzi Giacomo eredi

Da confini della p.f. 225.

p.1825

1855

Endriocher Giuseppe

Prima del 1825 gli eredi di Giacomo Endrizzi cedettero il terreno a Giuseppe Endriocher.

d.1855

Endriocher Giuseppe eredi

Dopo il 1855 gli eredi di Giuseppe divennero in possesso del terreno.

1857

1859

1870

1904

Eccher Filippo
Eccher Lorenzo

Nel 1857 Filippo acquisiva il terreno per il prezzo di 64 Fiorini e 30 Carantani, a nome anche del fratello Lorenzo.

 

 

228

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasse

p.1427

Spaur Pietro

 


SUPERFICIE 2680 mq

Nella mappa più vecchia, la p.f. 228 risulta avere una superficie minore rispetto a quanto evidenziato nelle mappe più recenti.  Infatti, la p.f. 228 ha conglobato un'ampia parte della p.f. 229, tanto da essere direttamente confinante con la p.f. 230, classificata "incolto". La posizione della p.f. 228 è stata riaggiustata più volte; nella mappa del 1859 risulta invasa per una parte dalla p.f. 205. Nelle mappe successive le è stata data la giusta dimensione, rioccupando parte della p.f. 205 e parte della p.f. 229.

Questa p.f. faceva parte in antico, assieme alle sottostanti p.f. 202 e 203, delle pertinenze del mulino di Plouà.

La p.f. risulta attualmente frazionata in 228/1, 228/2, 228/3 e 228/4.

* Affittuario

d.1427

Spaur Giovanni

Spaur Giorgio

 

1467

Spaur Pancrazio

Spaur Rolando

Concio *

Molto probabilmente Concio era la stessa persona di Corrado Han senior.

1491

Spaur Daniele

Han Corrado *

 

1505

Spaur Ulrico

Spaur Simone

Spaur Leonardo

 

1521

1527

1539

Spaur Ulrico

Bartolomeo Zanollo *

Leonardo Zanollo *

 

 

1557

1558

1561

Spaur Cristoforo

Giovanni Zanollo *

Romedio Zanollo *

 

 

1564

1569
1573

Spaur Cristoforo

Berti Antonio *

 

1583

Spaur Ferdinando

Berti Giovanni *

Cova Bartolomeo *

 

1583

 

Inama Ercole

Inama Antonio

Ercole acquistava il bosco da Benvenuto e Pietro Berti, figli del fu Antonio di Rallo, mugnai a Plouà. In un secondo momento, il notaio Antonio Inama abitante a Lavis, cederà al fratello Ercole, la sua parte di bosco.

+1614

 

Inama Ercole

Ercole muore nel 1614 e il terreno passa alla figlia Margherita.

1614

1634

 

Inama Margherita

Chilovi Giacomo

Margherita che era sposata con Giacomo Chilovi, eredita il terreno dal padre Ercole.

+1634

 

Chilovi Gaspare

Gaspare eredita per poco la sostanza paterna.

1634

1646

 

Chilovi Anna Maria

Anna Maria era figlia di Gaspare Chilovi.

ca. 1655

ca. 1680

 

Guelmi Simone

Intorno al 1655 Simone prende in moglie Anna Maria Chilovi.

1695

1701

Guelmi Francesco Antonio

Mendini Giacomo II *

 

1716

Guelmi Matteo

Mendini Giacomo II *

 

1749

Inama Felicita

Mendini Bartolomeo *

 

1780

Guelmi Alberto e Nicolò

Mendini Bartolomeo  *

 

1805

Guelmi Alberto e Nicolò

Mendini Matteo  *

 

1813

1815

1825

Martini Antonio

Nel 1815 è citato fra i confini nord delle proprietà Widmann.

1859

1870

Martini don Carlo

Taio

1870

Widmann Alfonso ?

Sarà un errore? non ho trovato il riscontro!

1877

1904

Emer Germano

Emer Geremia

228/1  228/4. Un terzo di queste p.f. fino al 1903 era posseduta in comproprietà con il fratello Basilio emigrato in Brasile.

1878

1904

Emer Alessandro

Emer Celeste

Emer Giuseppe

Emer Arcangelo

228/2 228/3

 

 

229 230

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasse

ca.1554

Massenza Simone

 

 

 

 


SUPERFICIE 4500 mq

SUPERFICIE 576 mq (p.f.230)

Questa particella, una volta costituita da solo bosco, ha conglobato la p.f. 269 che apparteneva agli Inama di Fondo.
Però ha perso una parte, come si può rilevare dallo spezzone di mappa del 1874 qui riportato, che è stata invece conglobata nella p.f. 228.

Da confini della p.f. 226, e anche da un documento, si capisce che parte sud della p.f. 229 e parte a monte della p.f. 228, apparteneva fino al 1680 a Silvestro Inama. Vedi la mappa qui a fianco.

1583

Massenza Francesco

Massenza Gaspare

Massenza Vigilio

 

La proprietà è stata desunta dal confine nord di parte della futura p.f. 228, assegnato infatti gli eredi di Simone Massenza.

1680

Inama Silvestro II 1 2 3

 

Non è dato a sapere da chi e quando è avvenuto il passaggio dagli Inama ai Massenza.

d.1680

Inama Giacomo II 3

Inama Vittore III 1 2

 

I fratelli divisero in due porzioni il bosco.

1695

Inama Giacomo II 3

Inama Ottavio 2

Inama Giovanni Giacomo I 1

Nel 1695 la porzione del fu Vittore, fu divisa fra due dei suoi tre figli: Ottavio e Giovanni Giacomo.

1749

 

Pietro Antonio Panizza 1

Filippo Panizza 2

Inama Giacomo Antonio 3

Già nel 1749 la porzione 1 era sicuramente in mano di Pietro Antonio Panizza, come rilevato dai confini della futura p.f. 228. Nello stesso anno dal confine ovest delle future p.f. 226 e 227, si evince la proprietà di don Filippo Panizza, padre di Pietro Antonio. La porzione 3, morto nel 1745 il padre Silvestro III, era posseduta dal figlio Giacomo Antonio Inama.

1780

 

Inama Giacomo Antonio 3
Panizza Pietro Antonio 1 2

 

1782

1825

Panizza Luigi 1 2 3

Luigi era nipote di Pietro Antonio e fu pure erede di Giacomo Antonio Inama. Il bosco quindi si riunificò sotto un'unica proprietà.

1859

1870

Panizza Giovanna

Dopo la morte di Luigi, il bosco pervenne alla figlia Giovanna che era convolata a nozze con il cugino Filippo Panizza.

1892

1896

1904

1908

Panizza Augusto

Dopo la morte di Giovanna (1892) e di Filippo (1896) il bosco pervenne in mano al nipote Augusto Panizza.


 

231

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasse

1554

ca.1563

Cordini Simone I

 

 La proprietà risulta dal confine sud di Lamport. E' plausibile che gli eredi di Simone, avessero venduto il terreno a Baldassarre I.


SUPERFICIE 911 mq


Molto probabilmente, in passato questa particella, formava un'entità unica assieme alle future p.f. 232, 225, 226 e 227, proprietà della famiglia Cordini.
La bizzarra forma di questa particella è dovuta alla situazione riscontrata all'epoca della stesura della mappa, dove parti di pascolo libere da piante si protendevano nel bosco.

1554

ca.1596

Cordini Baldassarre I

 

La proprietà risulta dal confine sud di Lamport.

ca.1596

p.1626

Cordini Nicolò III

 

 

1626

1636

 

Cordini Baldassarre IV

Proprietà rilevata dal confine sud del terreno a Lamport. Forse dopo la morte di Baldassarre IV, avvenuta nel 1636, il terreno pervenne ad una delle sue figlie, la quale poi lo alienò a Bonifacio Betta.

1640

1646

Betta Bonifacio

Il terreno fu acquisito dal Betta la cui proprietà si rileva dal confine a sud del terreno a Lamport.

1657

Betta Bonifacio Eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1682

1695

1721

Betta Antonio

 

d.1721

Inama Silvestro III

Dopo il 1721 questa p.f. fu probabilmente venduta a Silvestro Inama.

1745

1780

Inama Giacomo Antonio

 

1782

1825

 

Panizza Luigi

Nel 1782 Luigi Panizza ereditò la parte di Giacomo Antonio Inama.

1859

1870

Panizza Giovanna

Dopo la morte di Luigi, il terreno pervenne alla figlia Giovanna che era convolata a nozze con il cugino Filippo Panizza.

1892

1896

1904

1908

Panizza Augusto

Dopo la morte di Giovanna (1892) e di Filippo (1896) il bosco pervenne al nipote Augusto Panizza.

 

 

232

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Fasse

1554

ca.1563

Cordini Simone I

 

La proprietà risulta dal confine sud di Lamport. E' plausibile che gli eredi di Simone avessero venduto il terreno a Baldassarre I.

 


SUPERFICIE 3200 mq


Molto probabilmente, in passato questa particella, formava un'entità unica assieme alle future p.f. 231, 225, 226 e 227, in mano alla famiglia Cordini.


1554

ca.1596

Cordini Baldassarre I

 

La proprietà risulta dal confine sud di Lamport.

ca.1596

p.1626

Cordini Nicolò III

 

 

1626

1636

 

Cordini Baldassarre IV

Proprietà rilevata dal confine sud del terreno a Lamport. Forse dopo la morte di Baldassarre IV, avvenuta nel 1636, il terreno pervenne ad una delle sue figlie, la quale poi lo alienò a Bonifacio Betta.

1640

1646

Betta Bonifacio

Il terreno fu acquisito dal Betta la cui proprietà si rileva dal confine a sud del terreno a Lamport.

1657

Betta Bonifacio Eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1682

1695

1721

Betta Antonio

La proprietà di Antonio Betta si è rilevata nel 1682, 1695 e 1721 dal confine a nord della futura p.f. 226.

d.1721

Mendini Giovanni 1

Inama Silvestro III 2

Dopo il 1721 il terreno fu probabilmente venduto a Silvestro Inama ed a Giovanni Mendini.

1745

1780

Mendini Bartolomeo 1

Inama Giacomo Antonio 2

La proprietà di Bartolomeo risulta per la prima volta nel 1749, quando è citato come confinante a nord della futura p.f. 226.

1782

 

Mendini Bartolomeo 1

Panizza Luigi 2

Nel 1782 Luigi Panizza ereditò la parte di Giacomo Antonio Inama.

1787

 

Panizza Pietro Antonio 1
Panizza Luigi 2

Nel 1787 Bartolomeo Mendini vende il terreno a Pietro Antonio Panizza che si dice già confinare a nord e a ovest. In realtà il confinante dal 1782 è suo nipote Luigi, erede di Giacomo Antonio Inama.

1825

Panizza Luigi 1 2

 

1859

1870

Panizza Giovanna

Dopo la morte di Luigi, il terreno pervenne alla figlia Giovanna che era convolata a nozze con il cugino Filippo Panizza.

1892

1896

1904

1908

Panizza Augusto

Dopo la morte di Giovanna (1892) e di Filippo (1896) il bosco pervenne in mano al nipote Augusto Panizza.

 

 

233 234

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1450

Antonio fu Inama


 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 3850 mq

La p.f. 234 è scomparsa, mentre la 233 è stata frazionata in 233/1 e 233/2. Inoltre ha occupato parte della superficie della p.f. 235/1

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio.

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV, fratello di Bartolomeo, fu comproprietario fino alla sua morta avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio Inama.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso Inama a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva il terreno.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

I tre fratelli possedettero il terreno in comproprietà . 

1878

1904

Emer Alessandro

Emer Celeste

Emer Giuseppe

Emer Arcangelo

solo la p.f. 233.

 

 

235 236

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1450

Antonio fu Inama


 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 2350 mq
(superficie attuale)


Oggi, la disposizione delle due p.f., non corrisponde un gran che con quella rappresentata nella mappa qui a fianco.

Nel 1904 le p.f. 235/2 e 236/2 sono denominate Casalin.

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio.

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morte avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva questo terreno.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

I tre fratelli possedettero il terreno in comproprietà. 

1877

1904

Emer Germano

Emer Geremia

Proprietari della p.f. 235/2. Un terzo di questa p.f. fino al 1903 era posseduta in comproprietà con il fratello Basilio emigrato in Brasile.

1878

1904

Emer Alessandro

Emer Celeste

Emer Giuseppe

Emer Arcangelo

Proprietari della p.f. 235/1.

 

 

237 238

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1450

Antonio fu Inama



 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 1660 mq

La p.f. 238, proseguiva a fianco della p.f. 233.
La p.f. 238 attualmente è stata assorbita dalla 237.

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio.

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morta avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo bosco.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

I tre fratelli possedettero il terreno in comproprietà. 

1878

1904

Emer Alessandro

Emer Celeste

Emer Giuseppe

Emer Arcangelo

I figli di Pietro possedettero solo la p.f. 237.

 

 

239 240

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1450

Antonio fu Inama



 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 4900 mq

La p.f. 240, dichiarata pascolo, proseguiva a fianco della p.f. 235.
La p.f. 239 è frazionata in 239/1, 239/2 e 239/3.
Su una parte della p.f. 239/2, (nel 1904 detta stranamente Casalin) è stata edificata la casa di Fabio Inama.

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morta avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo bosco.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

I tre fratelli possedettero il terreno in comproprietà.  

1877

1904

Emer Germano

Emer Geremia

I figli di Giovanni possedevano  le p.f. 239/2 e 240. Un terzo di queste p.f. fino al 1903 era in comproprietà con il fratello Basilio emigrato in Brasile.

1878

1904

Emer Alessandro

Emer Celeste

Emer Giuseppe

Emer Arcangelo

I figli di Pietro erano proprietari della p.f. 239/1.

 

 

241 242

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1450

Antonio fu Inama



 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 170 mq

La p.f. 241 è scomparsa, mentre la 242 è stata divisa in 242/1 e 242/2.

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio.

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morta avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo bosco.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

I tre fratelli possedettero il terreno in comproprietà.  

1877

1904

Emer Germano

Emer Geremia

I figli di Giovanni divennero proprietari della p.f. 242.

 

 

243

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1540

Massenza Simone I

Figlio di Francesco.

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 165 mq

Frazionata in 243/1 e 243/2.

p.1571

 

Massenza Gaspare eredi

 

1571

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

Nel 1571 Floriano comperava dagli eredi di Gaspare Massenza l'orto.

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero l'orto in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

 

Eremo di Santa Giustina

In questo anno, quando Gaspare acquistava la casa dell'eremo, è chiaramente specificato che l'orto e l'andito appartenevano all'eremo.

1766

 

Chiesa di Dermulo

Da confini viene confermata l'dentità dell'orto con questa p.f. perchè a nord risultano gli Inama di Fondo.

1766

1779

Inama Gaspare

Gaspare ricomperava l'orto dalla chiesa.

d.1779

1794

1813

Inama Silvestro

 

1813

1840

 

Inama Antonio Fogia

La proprietà risulta dai confini della p.f. 246, ma anche dall'inventario della sostanza di Antonio.

1845

 

Inama Giovanni fu Giovanni

Giovanni ereditò l'orto dallo zio Antonio.

1859

 

Emer Giovanni

Giovanni Emer risulta fra i proprietari del terreno nel 1859. Per cui è presumibile un suo acquisto da Giovanni Inama.

p.1899

Inama Giovanni

Giovanni acquisì il terreno prima del 1899 dalla famiglia Emer. 

1899

Inama Ernesto

Nel 1899 il terreno fu frazionato e la p.f. 243/2 fu assegnata a Ernesto Inama figlio del fu Giovanni.

1899

1904

Inama Daniele

Nel 1899 il terreno fu frazionato e la p.f. 243/1 fu assegnata a Daniele Inama figlio del fu Giovanni. 

1915

Inama Ernesto

Dopo la morte di Ernesto la p.f. 243/2 pervenne al figlio Giuseppe.

1955

Inama Ernesto

Nel 1955 la p.f. 243/2 appartiene a Ernesto figlio di Giuseppe.

 

 

244

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1450

Antonio fu Inama



VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 980 mq

La p.f. è occupata in parte dalla casa di Roberto Emer.

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio.

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morta avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo bosco.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

I tre fratelli possedettero il terreno in comproprietà.  

1878

1904

Emer Alessandro

Emer Celeste

Emer Giuseppe

Emer Arcangelo

Il terreno pervenne ai figli di Pietro.

 

 

245

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

ca.1450

Antonio fu Inama



 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 435 mq


Sul terreno nel 1897 fu costruita la "ciasa nova" n. 30.

ca.1490

Inama Pietro

Figlio di Antonio.

1531

1553

Inama Cristoforo

Cristoforo abitava a Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morta avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio. Vigilio morì nel 1837.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo bosco.

1854

1859

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

I tre fratelli possedettero il terreno in comproprietà.  

1877

1904

Emer Germano

Emer Geremia

Il terreno pervenne ai figli di Giovanni.

 

 

246

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

1437

Zattoni Vincenzo

Vincenzo possedeva la casa n.17/18 e quindi anche il suo andito.

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 45 mq

La p.f. è stata assorbita dalla p.f. 243.
Si trattava del piazzale dietro la casa 17/18, per cui ha sempre seguito i proprietari della parte nord, ossia la n. 17.

 

1500

Zattoni Cristano

 

1570

Zattoni Vincenzo

 

1570

Cordini Bartolomeo

Il Cordini fu erede di Vincenzo.

p.1617

Massenza Maria

Maria in realtà era moglie di Cipriano Massenza, la quale cedeva la proprietà all'eremo di Santa Giustina.

1617

1669

Eremo di Santa Giustina

 

d.1669

Spaur Francesco Paride

di Castel Valer di sotto.

ca.1670

Massenza Vittore

 

1687

Mendini Antonio

Antonio comperava la casa e quindi anche il piazzale da Lucia vedova di Vittore Massenza.

1693

Inama Michele

Antonio cedeva il piazzale a Michele fu Giovanni Battista Inama.

1741

 

Eremo di Santa Giustina

In questo anno, quando Gaspare acquistava la casa dell'eremo è chiaramente specificato che l'orto e l'andito appartenevano all'eremo.

1733

Inama Gaspare

Da Michele la proprietà passò al figlio Gaspare.

1766

Chiesa di Dermulo

La Chiesa di Dermulo era rientrata in possesso della particella.

1766

Inama Gaspare

Gaspare Inama la ricomperava assieme alla casa n. 17.

1779

1780

1794

1801

Inama Giovanni Michele

Da Gaspare il luogo transitò al figlio Giovanni Michele.

1794

Panizza Domenico

Giovanni cedette al Panizza questo orto contenente gelsi.

d.1801

1822

1843

Inama Giovanni Domenico

 

1845

 

Inama Giacomo

Giacomo era figlio del fu Giovanni.

d.1859

1894

Inama Giovanni

1899

 

Inama Ernesto

Inama Daniele

 

Dopo la morte di Giovanni il prato pervenne ai due figli Ernesto e Daniele.

 

 

247

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Borgo

p.1636

Massenza Tommaso



 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 107 mq

Si trattava dell'orto sotto la ex casa n. 15, oggi scomparsa. La proprietà ha seguito negli anni quella della casa in parola.
Oggi la p.f. abbraccia anche il luogo dove sorgeva la casa.
Nel 1710 su tale orto era stata fondata una messa perpetua in favore dell'erigenda primissaria.

d.1636

1660

Massenza Fabiano

 

d.1660

1699

Massenza Tommaso

 

d.1699

1767

Massenza Giuseppe

 

1780

1811

Massenza Antonio

 

d.1811

1825

Massenza Anna
Massenza Domenica

Figlie di Antonio. Nel 1869, alla morte dell'ultima sorella Anna, il comune divenne proprietario di casa e orto.

1869

1904

 

Comune di Dermulo

Nel 1904 il terreno era classificato come pascolo.

 

 

248

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Borgo

p.1675

Inama Giovanni Battista I



 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 200 mq


Orto proprietà della casa n. 13/14.
Dopo il 1870 fu frazionato in 248/1 e 248/2. Oggi si presenta ancora riunificato e reca il numero di p.f. 248/1.

d.1675

Inama Antonio

Inama Bartolomeo

Inama Valentino IV

Inama Michele

 

1675

1701

Inama Antonio

 

1777

 

Inama Antonio

Inama Giovanni Battista III

Inama Giovanni

 

 

1800

Inama Giovanni Battista V

Questi erano i confini risultanti nel 1800: 1 Giovanni Mendini, 2 Giobatta, 3 la strada, 4 Antonio Massenza.

1825

Inama Giovanni Battista VI

fu Giovanni Battista

1836

Inama Teresa

Moglie di Giobatta.

1836

1859

Mendini Romedio

fu Vigilio.

1870

Mendini Tobia

Mendini Giuseppe

fu Romedio.

1879

1904

Mendini Tobia

p.f. 248/2.

1879

1904

Mendini Giuseppe

p.f. 248/1.

 

 

249

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Borgo

p.1675

Inama Giovanni Battista I



 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 28 mq

Oggi la particella si presenta divisa in 249/1 e 249/2. L'originale però, corrisponde alla 249/1, in quanto è stata conglobata una porzione vicino alla casa.

d.1675

Inama Antonio

Inama Bartolomeo

Inama Valentino

Inama Michele

Da Giovanni Battista I l'orto pervenne ai quattro figli.

d.1675

1701

Inama Antonio

Nelle divisioni fra i fratelli l'orto pervenne ad Antonio.

1780

 

Mendini Giovanni

Inama Antonio

Giovanni era il suocero di Antonio.

1796

p.1796

Inama Antonio

 

1796

p.1802

Mendini Giovanni

 

1805

p.1821

Paoli Tommaso junior

Figlio di Dorotea Inama e Tommaso Paoli.

1821

Mattevi Maria

Maria, vedova di Giacomo Endrizzi, acquista la porzione di casa e l'orto da Tommaso Paoli.

1830

Endrizzi Romedio

Endrizzi Mattia

Endrizzi Pietro

Figli del fu Giacomo e di Maria Mattevi.

1840

1859

1880

Endrizzi Romedio

 

1903

1904

Inama Amadio

Inama Battista

Inama Camillo

I tre fratelli Inama erano detti Sepi. Camillo in seguito vendette l'orto agli altri due fratelli.

 

 

250

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Borgo

p.1675

Barbacovi Udalrico  1

Inama Giovanni Battista I  2 3



 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148

 


SUPERFICIE 110 mq



Oggi la particella non esiste più ed è stata in parte sostituita dalla p.f. 917/1.
Nel 1780 questa p.f. era divisa in tre porzioni. Quella a monte (prato) e quella centrale (orto)apparteneva a Giovanni Mendini, quella a valle (orto) alla Chiesa di Dermulo.
Dell'orto della chiesa non si sono più avute notizie, ma probabilmente fu acquisito da Giovanni Mendini intorno al 1800.

1697

Barbacovi Anna 1

Inama Antonio 2.1 3

Inama Bartolomeo 2.2 3

Inama Valentino 2.3 3

Inama Michele 2.4 3



 

1701

Barbacovi Anna 1

Inama Antonio 2.1 e 2.4 3

Fuganti Bartolomeo 2.2 3

Mendini Pietro Antonio 2.2 3

Inama Valentino 2.3 3



Antonio Inama aveva acquisito la parte del fratello Michele, mentre la parte di Bartolomeo era passata ai generi Bartolomeo Fuganti e Pietro Antonio Mendini.

p.1705

Bertoldi Caterina 3

Caterina vedova di Antonio Inama, vendeva all'eremita Bartolomeo Sandri questa parte di orto che era gravata da tre capitali per un totale di 80 Ragnesi.

1705

1741

Eremo di Santa Giustina 3

Fino al 1741, la porzione 3, sicuramente apparteneva all'eremo.

p.1748

Mendini Giacomo Antonio 1

Il luogo è descritto  come "un poco d’orto e murozia aderente colla porta ed arbori".

1748

Inama Giovanni Battista II 1

Eremo di Santa Giustina 3

Fuganti Bartolomeo 2.2

Mendini Pietro Antonio 2.2

Rosetta Antonio 2.3



Nel 1716 Giovanni Battista possedeva una parte di questo orto con i seguenti confini: est, via comune, sud, Valentino Inama, ovest, Maria Massenza, nord, beni di santa Giustina.

1780

Mendini Giovanni 1 2

Chiesa di Dermulo 3

1805

 

Paoli Tommaso 1 2 3

 

1825

Paoli Teresa
Martini Antonio

 

1841

Tamè Vittore

Nel 1841 il Tamè risulta proprietario della zona.

1859

Tamè Rosa

Tamè Domenico

 

1870

Mendini Tobia

 

1894

1904

Tamè Matilde

Tamè Costante

Tamè Domenico

Tamè Candido

Inama Agostino

Inama Filipppo

Inama Eugenia

 

 

 

251

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Borgo

1602

1617

1651

Massenza Cipriano

Cipriano abitava nella futura casa n.16.

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 125 mq


Nel Seicento l'orto assieme alla futura p.f. 252 era pertinente alla futura casa n. 15 di Concio Massenza.

Attualmente si presenta divisa in 251/1 e 251/2
.

d.1651

1669

1681

1686

Massenza Concio

L'orto dopo la morte di Cipriano passò al figlio Concio.

d.1686

1699

 

Massenza Tommaso

 

p.1767

 

Massenza Giuseppe

 

1768

 

Massenza Antonio

 

ca.1770

1779

Inama Gaspare

L'orto, non si sa da quando, era stato acquisito da Gaspare ad Antonio Massenza, con la possibilità di quest'ultimo di riscattarlo.

1780

 

Inama Silvestro

Inama Giovani Michele

Alla morte di Gaspare, l'orto, sul quale era stata assicurata la moglie di Silvestro, passò ai figli. Antonio Massenza però poco dopo lo riscattò.

1780

 

Massenza Antonio

 

d.1780

1813

Inama Silvestro

Dopo il 1780 Silvestro riacquistava l'orto da Antonio Massenza.

d.1813

1840

Inama Antonio

Dopo la morte del padre Silvestro, l'orto pervenne al figlio Antonio.

d.1840

Inama Giovanni

Inama Giacomo

Inama Luigi

Dopo la morte di Antonio l'orto pervenne ai suoi nipoti Giovanni, Giacomo e Luigi, figli di Giovanni Domenico Inama.

d.1848

1894

Inama Giovanni

I fratelli Giacomo e Luigi già nel 1848 erano morti, per cui Giovanni divenne l'unico proprietario dell'orto.

1899

1904

Inama Daniele
Inama Ernesto

L'orto dopo la morte di Giovanni pervenne ai due figli e fu frazionato in 251/1 che appartenne a Daniele e 251/2 ad Ernesto.

d.1926

1929

Inama Vittorio

Inama Augusto

Dopo la morte di Daniele la la p.f. 251/1 passò ai suoi figli Augusto e Vittorio.

1915

Inama Ernesto eredi

Nel 1915 la p.f. 251/2 apparteneva agli eredi di Ernesto.

1955

Inama Ernesto

Nel 1955 la p.f. 251/2 apparteneva a Ernesto fu Giuseppe Inama.

d.1955

Inama Gino

Le due particelle infine furono ancora riunite sotto la proprietà di Gino Inama, che oltre alla parte di Ernesto, aveva acquisito la parte dello zio Augusto.

 

 

252

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Borgo

1602

1617

1651

Massenza Cipriano

 

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 696 697 698 699 VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 520 mq


Nel Seicento questo terreno era detto Broilo, ed assieme alla futura p.f. 251 era pertinente alla futura casa n. 15 di Concio Massenza.

d.1651

1669

1681

1686

Massenza Concio

Dopo la morte di Concio, il Broilo passa in proprietà di Tommaso Massenza, molto probabilmente per eredità.

d.1686

1699

 

Massenza Tommaso

 

1699

1778

Eremo di Santa Giustina

 

1778

1780

1825

1859

1870

Chiesa di Dermulo

Con la fondazione della primissaria, nel 1778 la casa fu assegnata al primissario come abitazione.

1899

Comune di Dermulo

 

1904

Fondo Primissariale

Il fondo primissariale acquisì ili broilo per usocapione.

 

 

253

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

 

p.1595

 

 

Cordini Martino


Ad oggi non abbiamo le prove che il terreno fosse in origine di Martino, ma molti suoi beni furono ereditati da Nicolò III.

VAI ALLE PF 184 185 VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 126 mq

d.1595

1629

 

Cordini Nicolò III


 

d.1629

1636

 

Cordini Baldassarre IV


Baldassarre era figlio di Nicolò III.

p.1662

 

 

Cordini Nicolò V


Nel 1662 Nicolò risultava  assente da Dermulo da parecchi anni e questo terreno fu messo in vendita assieme ad altri, per pagare dei debiti, per cui fu acquisito da Giovanni Antonio Panizza.

1662

1672

1678

Panizza Giovanni Antonio


Nel 1662 la proprietà risulta da confine della p.f. 257. Nel 1672 e nel 1678 la proprietà risulta dal confine a sud della futura p.f. 256, 257.

1705

Mendini Giacomo I

 

1745

1763

Mendini Giacomo II

 

d.1763

1780

Mendini Romedio Maria

 

1811

1825

Mendini Romedio

Romedio era figlio del fu Romedio Maria. Nel 1811 la proprietà risulta dal confine sud delle future p.f. 257/1 e 257/2.

1859

Mendini Romedio

Romedio era figlio del fu Vigilio Mendini ed ereditò il terreno dallo zio Romedio.

1870

1879

1904

Mendini Tobia

 

 

 

254 255

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

p.1595

Cordini Martino


Ad oggi non abbiamo le prove che il terreno fosse in origine di Martino, ma molti suoi beni furono ereditati da Nicolò III.

VAI ALLE PF DEGLI ORTI VAI ALLE PF 690 691 692 693 VAI ALLE PF 142 143 148


SUPERFICIE 4500 mq

Superficie antica prima che fossero costruite strade e case.

Sulla p.f. 254 sono state costruite le case di Ottavio Sandri, Silvio Chistè e Gustavo Emer. Inoltre è attraversata dalla strada statale che porta a Cles che ha lasciato a monte la p.f. 255 e la 254/2 e a valle la 254/1.

d.1595

1629

 

Cordini Nicolò III


 

d.1629

1636

 

Cordini Baldassarre IV


Baldassarre era figlio di Nicolò III.

p.1662

 

 

Cordini Nicolò V


Nel 1662 Nicolò risultava  assente da Dermulo da parecchi anni e questo terreno fu messo in vendita assieme ad altri per pagare dei debiti, per cui fu acquisito da Giovanni Antonio Panizza.

1662

1672

1678

Panizza Giovanni Antonio


Nel 1662 la proprietà risulta dal confine della p.f. 257. Nel 1672 e nel 1678, la proprietà risulta dal confine sud della futura p.f. 256, 257.

1705

Mendini Giacomo I

 

1745

1763

Mendini Giacomo II

 

d.1763

1780

Mendini Romedio Maria


 

1811

1825

Mendini Romedio

Romedio era figlio del fu Romedio Maria. Nel 1811, la proprietà risulta dal confine sud delle future p.f. 257/1 e 257/2.

1859

Mendini Romedio

Romedio, figlio del fu Vigilio Mendini, ereditò il terreno dallo zio Romedio.

1870

1879

1904

Mendini Tobia

Tobia figlio di Romedio, risulta proprietario delle p.f. 254/1, 254/2 e 255.

 

 

256 257

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

ca.1450

Cordini Nicolò


 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 5800 mq


Una parte verso ovest della p.f. 257/1 è attualmente occupata dalla strada statale che porta al ponte di Santa Giustina.
La p.f. 256 è scomparsa.

Nel Settecento con il passaggio ai Mendini, la situazione si è alquanto ingarbugliata, perchè, oltre a non rispecchiare la suddivisione ottocentesca, come illustrata nella mappa qui a fianco, risultano proprietari i vari Giacomo, Antonio, e Giacomo Antonio anche omonimi che non permettono una chiara attribuzione del terreno. Solamente dopo il 1740 il terreno si riunificò completamente ad opera di Giacomo Mendini III.

ca.1530

Cordini Giovanni

Cordini Antonio II


Giovanni e Antonio erano figli di Nicolò.

ca.1540

Cordini Cristoforo

Cordini Simone I


Cristoforo era figlio di Giovanni, mentre Simone era figlio di Antonio II. Simone possedeva fino al 1555, qualche anno prima del suo trasferimento a Taio, la parte a monte, vicino alla Strada Imperiale.

1572

Cordini Vigilio

Cordini Baldassarre I


Vigilio era figlio di Cristoforo. Baldassarre I era figlio di Nicolò II e, come appurato per altri terreni, acquisirà i beni dello zio Simone I.

ca.1596

1629

Cordini Nicolò III

 


Nicoò era figlio di Baldassarre I.

1629

1636

Cordini Baldassarre IV

 


Baldassarre IV era figlio di Nicolò III.

d.1636

Cordini Nicolò V

Cordini Stefano Carlo

Cordini Giovanni Antonio II

Cordini Simone II

 


Figli di Baldassarre IV.

1662

Cordini Nicolò V

 


Il 1662 fu l'anno in cui fu alienata la sostanza di Nicolò V (acquisita forse da Simone o da Pietro fu Stefano Panizza).

1672

Cordini Simone II 1

Pollini Maddalena 2

Cordini Stefano Carlo 3

 


La parte di Stefano Carlo era a monte, presso la via imperiale, mentre quella di Simone, che aveva passato (in parte?) alla moglie Maddalena, era verso valle.

1710

Mendini Giacomo II 3


Nel 1710 la proprietà della porzione 3, risulta da confini delle p.f. 258 e 259.

1713

1716

Mendini Giacomo Antonio I


Nel 1716 la proprietà risulta da confine della p.f. 263. Nello stesso anno Giacomo Antonio I vende a Giacomo Mendini II il terreno.

1745

1763

Mendini Giacomo III

 

d.1763

1780

Mendini Romedio Maria


 

1811

1816

Mendini Giuseppe 2 3

Mendini Giacomo 1

 

Nel 1811 Giacomo comperava le due p.f. 257/2 e 257/3 dal fratello Giuseppe. Nel 1816 la proprietà di Giacomo risulta dal confine sud della p.f. 259.

1825

1859

1873

Mendini don Giacomo 1 2 3

Don Giacomo Mendini nel 1873 vende il terreno ai tre fratelli Eccher.

1873

Eccher Andrea 1
Eccher Lorenzo 2
Eccher Felice 3

 

1881

1904

Eccher Andrea 1 2

Nel 1881 Lorenzo vende la p.f. 257/2 al fratello Andrea, già proprietario della p.f. 257/1.

1882

Eccher Felice 3

 

1902

1904

Eccher Francesco 3

Nel 1902 ci fu il decreto divisionale fra i fratelli Enrico, Giacomo e Francesco. La p.f. 257/3 pervenne a Francesco.

 

 

258 259

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

ca.1450

Cordini Nicolò



 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 980 mq

ca.1530

Cordini Delaito

 

p.1550

 

Cordini Pietro

 

ca.1558

 

Cordini Anna

 

d.1558

ca.1595

 

Cordini Martino

 

ca.1596

1629

Cordini Nicolò III


 

1629

1636

Cordini Baldassarre IV


 

d.1636

1696

Cordini Simone II


Simone aveva assegnato come controdote alla moglie Maddalena il terreno.

1689

1710

1713

Mendini Antonio VI

Nel 1689 Maddalena, moglie di Simone Cordini vende il prato e stregla ad Antonio VI.
Antonio nel 1710 assicura la nuora Maddalena, moglie del figlio Antonio VII. Il prato confina 1 via comune, 2 Giacomo Mendini fratello, 3 e 4 eredi di Nicolò Mendini.

d.1713

1737

Mendini Antonio VII

Antonio elesse il cugino Giacomo III suo erede universale.

d.1737

1745

1763

Mendini Giacomo III

Probabilmente il terreno passò a Giacomo per eredità.

d.1763

1780

Mendini Romedio Maria

1811

1816

Mendini Giuseppe

Giuseppe era figlio del fu Romedio Maria. Nel 1811 la proprietà risulta da confine nord delle future p.f. 257/1 e 257/2.

1825

1859

1873

Mendini don Giacomo

Sicuramente ci fu un accomodamento fra i fratelli Mendini, per cui il terreno passò da Giuseppe a don Giacomo. Quest'ultimo lo possedeva anche nel 1873, quando lo cedeva a Felice Eccher.

1873

1882

Eccher Felice

 

1902

1904

Eccher Francesco

Nel 1902 ci fu il decreto divisionale fra i fratelli Enrico, Giacomo e Francesco. La p.f. 258 pervenne a Francesco.

 

 

260

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

ca.1450

Cordini Nicolò

 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 300 mq


Questa particella, assieme alla 261 e 262 nel 1769 era stata oggetto di assicurazione di un capitale di 200 Ragnesi, prestato da Giovanni Matteo Ossana di Sfruz all'allora proprietario Francesco Mendini.

ca.1530

Cordini Delaito

 

1552

 

Cordini Giacomo

 

d.1552

ca.1595

 

Cordini Martino

 

ca.1596

1629

Cordini Nicolò III

 


1629

1636

Cordini Baldassarre IV

 


 

d.1636

1662

Cordini Nicolò V

 


 

1677

1688

 

Confraternita S. Sacramento

La confraternita del Santissimo Sacramento aveva sede a Taio e la proprietà nel 1688 risulta dal confine sud delle Marzole. Nel 1677 la futura p.f. 262 apparteneva già al S. Sacramento, per cui è logico pensare che gli appartenesse  pure questa. Il terreno pervenne alla confraternita in seguito all’alienazione dei beni di Nicolò Cordini, avvenuta dopo il 1662.

d.1688

1701

 

Mendini Nicolò

 

d.1701

1751

 

Mendini Pietro Antonio

Pietro Antonio era figlio di Nicolò. Nel 1701 la proprietà risulta da confini della p.f. 258 e 259.

1762

1767

1780

1781

Mendini Francesco

 

1811

1816

1818

 

Mendini Giuseppe

Nel 1816 la proprietà degli eredi di Francesco Mendini risultava anche da confine nord della p.f. 259.
Giuseppe era debitore di Antonio Inama e probabilmente il prato (su cui era assicurato il capitale) pervenne ad Antonio per pagare il debito.

1825

Inama Antonio

fu Silvestro

1859

Inama Giovanni

fu Michele

1873

1895

Inama Giovanni

fu Giovanni

1899

1904

Inama Daniele

Figlio del fu Giovanni Inama Fogia. Pervenuto a Daniele nelle divisioni del 1899.
Nel 1904 era soggetto ad ipoteca i  favore di Celeste Mendini.

 

 

261

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

ca.1450

Cordini Nicolò


 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 216 mq

Dopo la metà dell'Ottocento fu frazionata in 261/1 e 261/2.

Questa particella, assieme alla 260 e 262 nel 1769 era stata oggetto di assicurazione di un capitale di 200 Ragnesi, prestato da Giovanni Matteo Ossana di Sfruz all'allora proprietario Francesco Mendini.

ca.1530

Cordini Delaito

 

1552

 

Cordini Giacomo

 

d.1552

ca.1595

 

Cordini Martino

 

ca.1596

1629

Cordini Nicolò III

 


 

1629

1636

Cordini Baldassarre IV

 


 

d.1636

1662

Cordini Nicolò V

 


 

1677

1688

 

Confraternita S. Sacramento

La confraternita del Santissimo Sacramento aveva sede a Taio e la proprietà nel 1688 risulta dal confine sud delle Marzole. Nel 1677 la futura p.f. 262 apparteneva già al S. Sacramento, per cui è logico pensare che gli appartenesse  pure questa. Il terreno pervenne alla confraternita in seguito all’alienazione dei beni di Nicolò Cordini, avvenuta dopo il 1662.

d.1688

1701

 

Mendini Nicolò

 

d.1701

1751

 

Mendini Pietro Antonio

Nel 1710 la proprietà (eredi di Nicolò Mendini) appare anche da confini delle p.f. 258 e 259.

1767

1769

1780

Mendini Francesco

 

d.1781

1821

Mendini Pietro

Mendini Giuseppe

 

d.1821

1825

1836

Mendini Pietro

Dopo la morte di Giuseppe, la sua parte nel 1823 andrà al nipote Luigi Ossana di Coredo, il quale nel 1844 la rivenderà ai due fratelli Francesco e Battista Mendini.

d.1836

1850

1854

Mendini Francesco

Mendini Battista 

Figli del fu Pietro. Francesco possedeva la p.f. 261/1, Battista la p.f. 261/2.

1855

1859

1870

1881

Inama Giacomo 

Mendini Battista 

 

Giacomo possiede la p.f. 261/1, Battista la p.f. 261/2. Dopo la morte di Francesco Mendini avvenuta nel 1854, la figlia Barbara moglie di Giacomo Inama eredita la p.f 261/1.

1881

1904

Inama Giacomo 

Inama Silvestro di Giacomo

Giacomo possiede la p.f. 261/1 mentre il figlio Silvestro la p.f. 261/2. Nel 1881 Battista Mendini venderà la sua porzione a Silvestro figlio di Giacomo.

 

 

262

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

ca.1450

Cordini Nicolò


 

VAI ALLE PF 690 691 692 693

 

 


SUPERFICIE 1210 mq

Questa particella, assieme alla 260 e 261 nel 1769 era stata oggetto di assicurazione di un capitale di 200 Ragnesi, prestato da Giovanni Matteo Ossana di Sfruz, all'allora proprietario Francesco Mendini.



ca.1530

Cordini Delaito

 

1552

 

Cordini Giacomo

 

d.1552

ca.1595

 

Cordini Martino

 

ca.1596

1629

Cordini Nicolò III

 


 

1629

1636

Cordini Baldassarre IV

 


 

d.1636

1662

Cordini Nicolò V

 


 

1677

1688

 

Confraternita S. Sacramento

La confraternita del Santissimo Sacramento aveva sede a Taio e la proprietà risulta nel 1688, dal confine sud delle Marzole e nel 1677 dal confine nord della futura 257/2. Il terreno pervenne alla confraternita in seguito all’alienazione dei beni di Nicolò Cordini, avvenuta dopo il 1662.

d.1688

1701

 

Mendini Nicolò

Non si conosce l'anno in cui divenne proprietario Nicolò.

d.1701

1710

 

Mendini Nicolò eredi

Nel 1710 la proprietà degli eredi Mendini risulta da confini delle future p.f. 258 e 259.

1715

 

Mendini Giacomo 1

Mendini Pietro Antonio 2

Mendini Giovanni 2

Il terreno risulta diviso in due porzioni.

1733

Mendini Giacomo 1

 

d.1733

1740

1762

1763

Mendini Maddalena 1

Nel 1762 la proprietà risulta da confine anche delle p.f. 260, 261 e parte a monte della 262.

1763

Mendini Bartolomeo 1

Mendini Francesco 2

Dopo il 1763 Francesco acquisirà la parte di Bartolomeo.

1766

1769

1774

1780

Mendini Francesco

Nel 1766 e 1774 la proprietà risulta anche da confini della p.f. 263.

1816

Mendini Francesco eredi

 

Nel 1816 da confine ovest della p.f. 259.

1811

Mendini Pietro

Mendini Giuseppe

Figli del fu Francesco. Nel 1811 risulta da confine nord delle future p.f. 257/1 e 257/2.

1825

Ossana Matteo

Matteo era di Sfruz.

1854

1859

1870

1881

1904

 

Inama Giacomo

Nel 1854 fu aggiudicato a Barbara figlia di Francesco Mendini e moglie di Giacomo Inama Zitol.

 

 

263

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

ca.1450

Cordini Nicolò


 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 250 mq (263/1)

SUPERFICIE 810 mq (vecchia p.f.263)


Oggi la maggior parte della p.f. è occupata dal cimitero con la p.e. 69.  A monte del cimitero è rimasta una porzione minore, segnata con la p.f. 263/1.

Dopo il 1825 i locatari del terreno della chiesa si affrancarono, pagando una certa somma e divennero proprietari a tutti gli effetti.

*Affittuario

ca.1530

Cordini Delaito

 

1552

 

Cordini Giacomo

 

d.1552

ca.1595

 

Cordini Martino

 

p.1626

1629

 

Mendini Giovanni IV

Da un documento del 1677 ricaviamo che, nel 1626 Giovanni aveva assicurato un capitale su questo terreno.

d.1629

1655

 

Mendini Antonio VIII

Nel 1655 Antonio diede il terreno in pagamento alla chiesa.

d.1655

 

 

Chiesa di Dermulo

E' verosimile che il terreno fosse stato ridato in locazione allo stesso Antonio VIII e poi al figlio Nicolò. (Considerato che nel 1716 lo avevano in locazione i due figli di Nicolò)

1716

 

Chiesa di Dermulo
Mendini Giacomo *

Mendini Pietro Antonio *

Nel 1716 il terreno fu locato perpetuamente ai due fratelli Mendini.

d.1738

1751

 

Chiesa di Dermulo
Mendini Pietro Antonio *

Dopo la morte del fratello Giacomo, Pietro Antonio prosegui da solo come locatario.

d.1751

1766

1770

1774 

1780

 

 

Chiesa di Dermulo
Mendini Francesco *

Nel 1774 il terreno fu dato in locazione perpetuale a Francesco Mendini.

1799

1811

 

 

Chiesa di Dermulo
Mendini Pietro *

Mendini Giuseppe *

Nel 1779 fu dato in locazione perpetuale a Pietro e Giuseppe figli del fu Francesco Mendini. Nel 1811 il possesso dei Mendini risulta da confine nord delle future p.f. 257/2 e 257/3.

1825

1836

Chiesa di Dermulo

Mendini Pietro *

 

Dopo la morte del fratello Giuseppe, avvenuta nel 1821, Pietro proseguirà da solo nella locazione.

d.1836

1859

1881

Mendini Battista

Nel 1881 Battista, che era diventato proprietario dopo la morte del padre Pietro, vende il campo a Giacomo di Silvestro Inama.

d.1881

1898

Inama Giacomo

 

1899

1903

Inama Giacomo

Inama Rosa

 

Nel 1899 per aggiudicazione in morte di Barbara Mendini, rispettivamente moglie e madre di Giacomo e di Rosa.

1922

Inama Rosa

 

Nel 1922 Rosa lascia in dono al comune di Dermulo, la sua porzione di terreno contraddistinta dalla p.f. 263/2, allo scopo di costruire un nuovo cimitero.
La parte rimanente del terreno numerata con il 263/1 rimarrà, almeno per un periodo, nelle disponibilità degli eredi di Giacomo Inama.

 

 

264

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Plantadiz

ca.1450

Cordini Nicolò



 

VAI ALLE PF 690 691 692 693

 

 


SUPERFICIE 1200 mq

Nel 1859 il terreno fu frazionata inizialmente in 264/a e 264/b che in seguito mutarono in 264/1 e 264/2.

ca.1530

Cordini Delaito

 

1552

 

Cordini Giacomo

 

d.1552

ca.1595

 

Cordini Martino

p.1626

1629

 

Mendini Giovanni IV

Da un documento del 1677, ricaviamo che nel 1626 Giovanni aveva assicurato un capitale su questo terreno.

d.1629

1662

 

Mendini Antonio VIII

 

d.1662

1678

 

Mendini Eredi

Nel 1678 da confine del campo a sud proprietà di Maddalena Pollini. I suoi eredi furono i figli fra i quali prevalse Nicolò.

ca.1680

1688

1701

 

Mendini Nicolò

Nel 1688 la proprietà risulta da confine del campo alle Marzole.

d.1701

1716

1740

Mendini Giovanni

Giovanni Mendini figlio di Nicolò possiede il terreno fino al 1740, anno della sua morte. Nel 1716 da confini del terreno della chiesa futura p.f. 263.

1748

1764

Mendini Giovanni

Giovanni Mendini figlio del fu Giovanni, abitante nel bresciano, nel 1764 vende il terreno al fratello Bartolomeo.

1764

1766

1768

Mendini Bartolomeo

Nel 1766 da confini della futura p.f. 263.

1768

1774

Inama Antonio

Nel 1768 Antonio acquistava il terreno dal consuocero Bartolomeo Mendini. (Il contratto veniva redatto però solo nel 1771). Nel 1774 la proprietà risulta da confini della futura p.f. 263.

1780

1802

Mendini Giovanni

Nel catasto teresiano il terreno risulta transitato da Antonio Inama al genero Giovanni Mendini. Dopo la morte di Giovanni divenne proprietaria la moglie Maria Caterina Inama che, circa nel 1804, lo lasciò al nipote Tommaso Paoli.

ca.1804

1823

Paoli Tommaso

Tommaso vende il terreno Leonardo Larcher di Taio.

1823

Larcher Leonardo

Leonardo Larcher vende il terreno a Giacomo fu Giuseppe Inama.

1823

1825

Inama Giacomo

 

1825

1855

Inama Giovanni 1

Inama Giacomo 2

figli del fu Giacomo.

1859

Inama Luigia 1
Inama Giacomo 2

Dopo la morte di Giovanni nel 1855, il terreno fu frazionato in 264/1 che toccò alla figlia Luigia, mentre la 264/2 fu dello zio Giacomo.

1861

1870

1876

Inama Pietro  1

Nel 1861 Luigia vende il terreno 264/a a Pietro Inama. fu Baldassarre.

1868

Ossanna Giobatta 2

Nel 1868 la porzione 264/2 da Giacomo Inama passò a Giovanni Battista Ossanna di Cles che nello stesso anno la vende a Filippo Eccher.

1868

1904

Eccher Filippo 2

Filippo possiede la p.f. 264/2.

1897

1904

Inama Elia 1
Inama Maria 1
I fratelli Maria e Elia, figli del fu Pietro, possiedono la p.f. 264/1.

 

 

265

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Loc

1780

Comune di Dermulo



 

VAI ALLE PF 690 691 692 693




P.f. oggi scomparsa costituita da una capezzagna che divideva la località Loc, dal Casalin e dalle Marzole. Rivestiva il suo significato, quando a nord i proprietari erano diversi da quelli a sud, e prima che fosse costruito il tronco di strada Dermulo-Ponte di Santa Giustina che collegava la futura Via Strada Romana, con la strada delle Marzole.

L'abbozzo di strada oggi esistente, risulta essere più a nord, rispetto a quanto mostrato dalla mappa qui a fianco.

1825

Comune di Dermulo

 

1859

Comune di Dermulo

 

1870

Comune di Dermulo

 

 

 

266 267

 

,

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Lamport

1510

Mensa vescovile di Trento 3 4

Pret Simone fu Giacomo 3 4 *

Cordini Antonio II 1 2 *

Molto probabilmente Antonio Cordini era proprietario delle future p.f. 267/2 e 268/2.

 


SUPERFICIE 2900 mq

La p.f. 266 è scomparsa. La 267 è stata frazionata in 267/1 e 267/2 misuranti rispettivamente 1400 mq e 1625 mq.

Il terreno formava un tutt'uno con la futura p.f. 268 e misurava una superficie di 5600 mq ca.
Ritengo che la porzione più a nord delle p.f. 267/2 e 268/2, fosse in passato occupata da bosco. Ciò è provato dalla continuità di proprietà con il rimanente bosco della p.f. 284 e anche dalla superficie del terreno soggetto al Gafforio che era circa la metà di quella attuale.

In antico, e come poi ripresentatosi in tempi più moderni, la particella era divisa in due porzioni, così come la vicina 268. Le parti sud delle particelle, ossia la p.f. 267/1 e la p.f. 268/1 misuranti una superficie di 4 Moggi (2700 mq), costituivano i possessi della Mensa.
L'affittuario pagava 1 quarta di frumento, 1 quarta di siligine, 2 quarte e 1 minela di spelta. Nel 1848, dietro versamento di 29 Fiorini, fu cancellato l'obbligo nei confronti della Mensa, per cui gli affittuari in quell'anno divennero proprietari a tutti gli effetti.

Affittuario *


1552

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Romedio 3 *

Pret Tommaso 4 *

Cordini Nicolò II 1 2

Romedio fu Giovanni Mendini acquistava dagli eredi Pret la futura p.f. 267/1 (3). L'altra metà del terreno 268/1 (4)apparteneva a Tommaso Pret, figlio di Pietro.

d.1552

1574

Mensa vescovile di Trento 3 4

Pret Tommaso 3 4 *

Cordini Antonio IV 1 2

Il terreno che fu di Romedio Mendini (3), in un anno imprecisato, dopo il 1552, ritornò in possesso di Tommaso Pret.

1574

1585

Mensa vescovile di Trento 3 4
Conzia Michele eredi
3 4 *

Mendini Antonio II 1 2

Nel 1574 gli eredi di Michele Conzia, creditori dei Pret, acquisirono il terreno dai figli del fu Tommaso Pret, ancora di minore età. Nel 1585 furono investiti del terreno gli eredi di Michele Conzio e a nord al posto dei Cordini, troviamo Antonio Mendini II che ne aveva acquistato la proprietà.

1585

1625

Mendini Antonio II 1 2

 

p.1640

Mensa vescovile di Trento 3 4

Conzio Carlo 3 4 *

Carlo abitava a Taio ed era erede di Michele Conzio.

1640

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo 3 4 *

Figlio del fu Antonio Mendini. Sul terreno insistevano 6 stregle di viti e 8 vanezze.

1640

1646

Mendini Giacomo I 1 2

Mendini Antonio V 1 2

Mendini Giovanni IV eredi 1 2

Le future p.f. 267/2 e 268/2 erano possedute da Giacomo in comproprietà con suo fratello e i suoi nipoti. Tanto risulta dai confini del terreno qui sopra al punto 3 4 nel 1640. Il fratello di Giacomo, era Antonio V e i suoi nipoti, i figli del fu Giovanni, ossia Matteo, Antonio e Giovanni Giacomo.

d.1646

Panizza Pietro 1 2

Il Panizza aveva probabilmente acquistato dagli altri Mendini la restante parte di terreno. Mentre nel 1646 acquistava la parte di terreno appartenente ad Antonio Mendini V.

1668

1695

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo II 3 4 *

Mendini Antonio VI 3 4 *

Giacomo e Antonio sono figli del fu Giacomo I, ai quali il terreno pervenne dopo la morte del padre. Nel 1695 ne furono investiti ancora i due fratelli.

p.1670

1695

Panizza Matteo 1 2

Dopo la morte del padre Pietro il terreno pervenne al figlio Matteo. Nel 1695 la proprietà risulta da confini del terreno qui sopra.

1713

1721

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio I 3 4 *

Mendini Giacomo Antonio II 3 4 *

Mendini Giacomo III 3 4 *

Panizza Pietro Antonio 1 2

Giacomo Antonio era figlio del fu Antonio.
Pietro Antonio era figlio del fu Matteo Panizza.
Giacomo Antonio II e Giacomo III erano figli di Giacomo II Mendini.

d.1721

p.1727

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio I 2 3 *

Mendini Giacomo Antonio II 1 4 *

Mendini Giacomo III 1 4 *

 

Il terreno appartenuto a Pietro Antonio Panizza fu acquisito dai Mendini e tutto Lamport fu suddiviso longitudinalmente.

d.1727

1745

1763

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo * 1 2 3 4

Dal testamento di Giacomo si capisce che era divenuto l'unico proprietario/possessore di tutto il terreno a Lamport. Per cui nel lasso di tempo dal 1727 al 1745, aveva acquisito la parte del fratello Giacomo Antonio e quella appartenuta ai suoi cugini Antonio e Giacomo Antonio Mendini. 

d.1763

1780

1798

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Romedio Maria 1 2 3 4 *

Romedio Maria ereditava il terreno dopo la morte del padre Giacomo.

1798

1803

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Vigilio 2 3 *

Mendini Giuseppe 1 4 *

 

Alla morte di Romedio Maria il terreno a Lamport fu diviso fra i suoi figli, per cui la p.f. 267 risultava nelle disponibilità di Vigilio Mendini, il figlio più giovane mentre la confinante 268 al fratello maggiore, Giuseppe.

1803

 

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio  2 3 *

Mendini Giuseppe 1 4 *

Nel 1803 Vigilio vendeva la sua parte a Lamport al fratello Giacomo Antonio di Taio.

1803
1816

 

Mensa vescovile di Trento 3 4
Mendini Giuseppe 1 2 3 4 *
Tramite permuta Giuseppe acquisisce le porzioni 2 3 dal fratello Giacomo Mendini, divenendo così unico proprietario del terreno.

d.1816

1824

 

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio  1 4 *

Dopo il 1816, siccome Giuseppe era debitore del fratello Giacomo Antonio, gli cedeva una porzione del terreno, questa volta la 1 4.

1825

1848

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Romedio 2 3 *

Romedio era figlio di  Giuseppe. Giuseppe de Stefenelli di Fondo per conto della Mensa vescovile di Trento liberava ed esonerava, dietro il versamento di una somma di 29 Fiorini, don Giacomo Mendini (agente per conto del nipote Camillo Mendini) e Romedio fu Giuseppe Mendini dall’obbligo della corresponsione del livello gafforiale.

1859

1870

Mendini Teresa 2 3

Teresa era moglie di Pietro Inama fu Baldassarre detto Guslot.

1886

1904

Inama Maria fu Pietro 2 3

Maria era figlia del fu Pietro Inama.
  Emer Gianni 3  
  Kaisermann Bruno 2  

 

 

268

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Lamport

1510

Mensa vescovile di Trento 3 4

Pret Simone fu Giacomo 3 4 *

Cordini Antonio II 1 2 *

Molto probabilmente Antonio Cordini era proprietario delle future p.f. 267/2 e 268/2.

 


SUPERFICIE 2840 mq

La p.f. è stata frazionata in 268/1 e 268/2 che misurano rispettivamente 1020 mq e 1820 mq.
l terreno formava un tutt'uno con le future p.f. 266-267 e misurava una superficie di 5600 mq ca.
Ritengo che la parte più a nord delle p.f. 267/2 e 268/2, fossero in passato occupate da bosco. Ciò, sarebbe provato dalla continuità di proprietà con la p.f. 284 e anche dalla superficie del terreno soggetto al Gafforio che era circa la metà di quella attuale.

In antico, e come poi ripresentatosi in tempi più moderni, la particella era divisa in due porzioni, così come la vicina 267. Le parti sud delle due particelle, ossia la p.f.267/1 e la p.f. 268/1 misuranti una superficie di 4 Moggi (2700 mq), costituivano i possessi della Mensa. L'affittuario pagava 1 quarta di frumento, 1 quarta di siligine, 2 quarte e 1 minela di spelta.
Nel 1848, dietro versamento di 29 Fiorini, fu cancellato l'obbligo nei confronti della Mensa, per cui gli affittuari in quell'anno divennero proprietari a tutti gli effetti.

Affittuario *

Sulla particella, verso nord, si capisce che una sorta di rientranza rappresenta l’eremo e, ingrandendo la mappa, si vede infatti il disegno della chiesa e casa eremo.





1552

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Romedio 3 *

Pret Tommaso 4 *

Cordini Nicolò II 1 2

Romedio fu Giovanni Mendini acquistava dagli eredi Pret la futura p.f. 267/1 (3). L'altra metà del terreno 268/1 (4) apparteneva a Tommaso Pret, figlio di Pietro.

d.1552

1574

Mensa vescovile di Trento 3 4

Pret Tommaso 3 4 *

Cordini Antonio IV 1 2

Il terreno che fu di Romedio Mendini (3), in un anno imprecisato dopo il 1552, ritornò in possesso di Tommaso Pret.

1574

1585

Mensa vescovile di Trento 3 4
Conzia Michele eredi 3 4 *

Mendini Antonio II 1 2

Nel 1574 gli eredi di Michele Conzia, creditori dei Pret, acquisirono il terreno dai figli del fu Tommaso Pret, ancora di minore età. Nel 1585 furono investiti del terreno gli eredi di Michele Conzio e a nord al posto dei Cordini, troviamo Antonio Mendini II che ne aveva acquistato la proprietà.

1585

1625

Mendini Antonio II 1 2

 

p.1640

Mensa vescovile di Trento 3 4

Conzio Carlo 3 4 *

Carlo abitava a Taio ed era erede di Michele Conzio.

1640

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo 3 4 *

Figlio del fu Antonio Mendini. Sul terreno insistevano 6 stregle di viti e 8 vanezze.

1640

1646

Mendini Giacomo I 1 2

Mendini Antonio V 1 2

Mendini Giovanni IV eredi 1 2

Le future p.f. 267/2 e 268/2 erano possedute da Giacomo in comproprietà con suo fratello e i suoi nipoti. Tanto risulta dai confini del terreno qui sopra al punto 3 4 nel 1640. Il fratello di Giacomo, era Antonio V e i suoi nipoti, i figli del fu Giovanni, ossia Matteo, Antonio e Giovanni Giacomo.

d.1646

Panizza Pietro 1 2

Il Panizza aveva probabilmente acquistato dagli altri Mendini la restante parte di terreno. Mentre nel 1646 acquistava la parte di terreno appartenente ad Antonio Mendini V.

1668

1695

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo II 3 4 *

Mendini Antonio VI 3 4 *

Giacomo e Antonio sono figli del fu Giacomo I, ai quali il terreno pervenne dopo la morte del padre. Nel 1695 ne furono investiti ancora i due fratelli.

p.1670

1695

Panizza Matteo 1 2

Dopo la morte del padre Pietro il terreno pervenne al figlio Matteo. Nel 1695 la proprietà risulta da confini del terreno qui sopra.

1713

1721

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio I 3 4 *

Mendini Giacomo Antonio II 3 4 *

Mendini Giacomo III 3 4 *

Panizza Pietro Antonio 1 2

Giacomo Antonio era figlio del fu Antonio.
Pietro Antonio era figlio del fu Matteo Panizza.
Giacomo Antonio II e Giacomo III erano figli di Giacomo II Mendini.

d.1721

p.1727

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio I 2 3 *

Mendini Giacomo Antonio II 1 4 *

Mendini Giacomo III 1 4 *

 

Il terreno appartenuto a Pietro Antonio Panizza fu acquisito dai Mendini e tutto Lamport fu suddiviso longitudinalmente.

d.1727

1745

1763

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo * 1 2 3 4

Dal testamento di Giacomo si capisce che era divenuto l'unico proprietario/possessore di tutto il terreno a Lamport. Per cui nel lasso di tempo dal 1727 al 1745, aveva acquisito la parte del fratello Giacomo Antonio e quella appartenuta ai suoi cugini Antonio e Giacomo Antonio Mendini. 

d.1763

1780

1798

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Romedio Maria 1 2 3 4 *

Romedio Maria ereditava il terreno dopo la morte del padre Giacomo.

1798

1803

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Vigilio 2 3 *

Mendini Giuseppe 1 4 *

 

Alla morte di Romedio Maria il terreno a Lamport fu diviso fra i suoi figli, per cui la p.f. 267 risultava nelle disponibilità di Vigilio Mendini, il figlio più giovane, mentre la confinante 268, al fratello maggiore, Giuseppe.

1803

 

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio  2 3 *

Mendini Giuseppe 1 4 *

Nel 1803 Vigilio vendeva la sua parte a Lamport al fratello Giacomo Antonio di Taio.

1803
1816

Mensa vescovile di Trento 3 4
Mendini Giuseppe 1 2 3 4 *
Tramite permuta Giuseppe acquisisce le porzioni 2 3 dal fratello Giacomo Mendini, divenendo così unico proprietario del terreno.

d.1816

1824

 

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini Giacomo Antonio  1 4 *

Dopo il 1816 siccome Giuseppe era debitore del fratello Giacomo Antonio, gli cedeva una porzione del terreno, questa volta la 1 4.

1825

1840

Mensa vescovile di Trento 3 4

Mendini dott. Romedio 1 4 *

Nel 1825 Giacomo Antonio e la moglie Domenica, assegnano al figlio Romedio il terreno.

1840

1848

Mendini Camillo 1 4

Giuseppe de Stefenelli di Fondo per conto della Mensa vescovile di Trento libera ed esonera, dietro il versamento di una somma di 29 Fiorini, don Giacomo Mendini (agente per conto del nipote Camillo Mendini) e Romedio fu Giuseppe Mendini dall’obbligo della corresponsione del livello gafforiale.

1856

1859

1870

1885

Danielli Caterina 1 4

Vedova di Camillo Mendini e dopo maritata con Daniele Danielli. Da confini risulta che la parte a monte era già di Teresa Inama (Mendini).

1885

1904

Inama Ferdinando 1 4

Inama Modesto 1 4

Inama Angelo 1 4

Inama Candido 1 4

Inama Romedio 1 4

Il terreno fu acquistato da Ferdinando e Modesto anche a nome degli altri fratelli Angelo, Candido e Romedio.

1904

Inama Angelo 1 4

 

d.1958

Inama Aldo 1

Inama Germano 4

Il terreno fu frazionato nelle p.f. 268/1 e 268/2
  Emer Gianni 4  
  Kaisermann Bruno 1  

 

 

269 270

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Lamport

1510

ca.1535

Inama Leonardo

 

VAI ALLE PF 229 e 230


SUPERFICIE 2395 mq

La superficie qui sopra si riferisce alle due p.f.
La p.f. 269 non è più esistente in quanto conglobata nella p.f. 229.

La sequenza dei proprietari Inama di Fondo è stata principalmente dedotta dalla genealogia.

Non è dato a sapere quando la futura p.f. 269 fosse
stata conglobata  nella p.f. 229 ed a opera di chi.
E' comunque fuori dubbio che tale bosco fosse appartenuto agli Inama di Fondo, perchè citato nei confini della futura p.f. 268.

ca.1535

ca.1540

 

Inama Giovanni

Giovanni era figlio di Leonardo.

1531

1553

Inama Cristoforo

 

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

Nei confini della locazione Gafforiale del 1585, si nominano gli Inama di Fondo, come "Toffolli".

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

La proprietà risulta anche nel 1680 dal confine nord della futura p.f. 229.

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il bosco in comunione ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la detenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Nel 1756 è comprovata la proprietà di Bartolomeo nelle confinazioni delle future p.f. 271, 272, 273 e 274.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

 

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

 

1849

1854

Emer Romedio I

Romedio nel 1849 acquistava, dopo esserne stato per parecchio tempo il masadore, il Maso Inama di Fondo al quale apparteneva pure questo bosco.

1854

1859

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

Alla morte di Romedio il bosco fu ereditato dai suoi figli.

1870

Emer Pietro

Nelle divisioni fra i fratelli Emer, il bosco toccò a Pietro che morì nel 1878.

1880

1892

Panizza Giovanna

Almeno dal 1880 il bosco era già passato ai Panizza.

1892

1896

Panizza Filippo

Giovanna morì nel 1892 e il bosco pervenne al marito/cugino Filippo.

1896

1904

Panizza Augusto

Alla morte di Filippo il bosco fu ereditato dal nipote Augusto Panizza.
Solo la p.f. 270 perchè la 269 era già stata inglobata dai Panizza in precedenza.

 

 

271 272

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale


Lamport

 

p.1715

Mendini Giacomo Antonio

 


SUPERFICIE 676 mq


Del medesimo proprietario erano anche le p.f. 273-274.
La p.f. 271 in alcune documentazioni sembra appartenere al comune di Dermulo.

1715 

p.1748

Mendini Domenica 

Giacomo Antonio assegna il bosco alla figlia Domenica, nel momento del suo matrimonio come parte di dote.  

1748

1756

Comunità di Dermulo

La comunità nel 1748 acquistava il bosco dagli eredi Mendini.

1756

Chilovi don Giacomo

Nel 1756 don Giacomo Chilovi acquistava il bosco dalla comunità di Dermulo.

1780

Chilovi Gaspare
Chilovi Antonio

di Taio.

1825

1857

Chilovi Gaspare

Gaspare era figlio del fu Romedio di Taio. Gaspare che nel 1857 abitava a Castenedolo nel bresciano, vendeva il bosco a Lorenzo Inama, acquistante anche a nome dei fratelli Pietro e Urbano.

1857

1870

1880

Inama Lorenzo
Inama Pietro

Inama Urbano

 

1880

1883

Inama Urbano

Nel 1880 il terreno diventa esclusiva proprietà di Urbano.

1883

1900

Inama Albino

Alla morte di Urbano il bosco passa al figlio Albino che morirà nel 1900 e quindi ne diverrà proprietaria la madre Erminia.

1901

Calliari Erminia

Erminia venderà il bosco a Costante Tamè.  

1901

1904

Tamè Costante

 

 

 

273 274

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale


Lamport

 

p.1715

Mendini Giacomo Antonio

 


SUPERFICIE 677 mq


Del medesimo proprietario erano anche le p.f. 271-272.

1715 

p.1748

Mendini Domenica 

Giacomo Antonio assegna il bosco alla figlia Domenica nel momento del suo matrimonio come parte di dote. 

1748

1756

Comunità di Dermulo

La comunità nel 1748 acquistava il bosco dagli eredi Mendini, ossia sua figlia Domenica e il marito Bartolomeo Mendini.

1756

Chilovi don Giacomo

Nel 1756 don Giacomo Chilovi acquistava il bosco dalla comunità di Dermulo.

1780

Chilovi Gaspare
Chilovi Antonio

di Taio.

1825

1857

Chilovi Gaspare

Gaspare era figlio del fu Romedio di Taio. Gaspare che nel 1857 abitava a Castenedolo nel bresciano, vendeva il bosco a Lorenzo Inama, acquistante anche a nome dei fratelli Pietro e Urbano.

1857

1870

1880

Inama Lorenzo
Inama Pietro

Inama Urbano

 

1880

1883

Inama Urbano

Nel 1880 il terreno diventa esclusiva proprietà di Urbano.

1883

1900

Inama Albino

Alla morte di Urbano il bosco passa al figlio Albino che morirà nel 1900 e quindi ne diverrà proprietaria la madre Erminia.

1901

Calliari Erminia

Erminia venderà il bosco a Costante Tamè. 

1901

1904

Tamè Costante

 

 

 

275

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Lamport

p.1763

Mendini Giacomo III


 



SUPERFICIE 785 mq


Nel 1825 si ritrova proprietario Antonio Inama, ma credo si tratti di un errore, infatti lo stesso numero del Cater (141) appare nello stesso anno nelle disponibilità di Romedio fu Romedio Mendini.

d.1763 

1780

Mendini Romedio Maria


 

 

1825

Mendini Romedio

Figlio del fu Romedio Maria.

p.1846

Mendini Romedio

Figlio del fu Giuseppe fu Romedio Maria. A tutt'oggi non ho trovato la prova documentale del passaggio fra Romedio fu Romedio Maria e Romedio fu Giuseppe.

d.1846 

1859

1870

Mendini Teresa

Teresa era moglie di Pietro Inama fu Baldassarre e figlia del succitato Romedio.

1886

1904

Inama Maria

Maria era figlia del fu Pietro Inama

 

 

276

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Eremo di S. Giustina

1780

Comune di Dermulo


 


SUPERFICIE 233 mq

Sulla p.f. 276 si nota la presenza di una costruzione, rappresentata, come da convenzione della mappa, con il colore rosso. Questa però non si capisce cosa sia! Inoltre c’è sempre la strada 931 che non è del tutto chiaro se sia giù nel burrone o a Lamport ai margini delle campagne.

Da ultimo ritengo che la strada p.f. 931 si trovasse all’eremo (se fosse sul ciglio di Lamport avrebbe quanto meno “un inizio” dalla strada principale).

1825

Comune di Dermulo


 

1859

Comune di Dermulo





 

1870

Comune di Dermulo






 

 

 

277 278 279

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Santa Giustina

1780

Comune di Dermulo



 


SUPERFICIE 11350 mq

La zona scoscesa di bosco e il pascolo nei pressi del Noce, era appartenuta all'eremo di Santa Giustina e poi transitata al comune di Dermulo.

1825

Comune di Dermulo


 

1859

Comune di Dermulo








 

1870

Comune di Dermulo



 

 

 

280

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Cros

p.1618

Massenza Simone II


 

 


SUPERFICIE 800 mq

Denominato anche Santa Giustina.

Nel 1854 il bosco fu frazionato in 280/1 e 280/2.

p.1646

Massenza Giacomo


 

Giacomo era figlio di Simone.

1668

Massenza Maddalena


 

Maddalena, figlia di Giacomo Massenza, nel 1668 vendeva il bosco a Giovanni Bergamo.

1668

1680

Bergamo Giovanni?


 

Ipotesi Da confine della p.f. 281

1780

?


 

Non sono riuscito a capire da chi avesse acquistato il bosco Pietro Mendini. 

1836

Mendini Pietro 

Pietro sicuramente possedeva il bosco  prima della sua morte nel 1836. 

1854

 

Mendini Francesco
Mendini Battista
I figli di Pietro entrarono in possesso del bosco nel 1854. 

d.1854

 

Mendini Caterina
Mendini Battista
Alla morte di Francesco il bosco 280/2 pervenne alla figlia Caterina.

1855

1859

1903

Inama Giacomo

Giacomo fu Silvestro Zitol, nel 1855 acquista la particella di bosco 280/2 da Caterina Mendini, figlia del fu Francesco.

p.1880

Mendini Pietro

Pietro figlio del fu Battista Mendini possiede la p.f. 280/1. 

1880

1904

Inama Francesco Francesco figlio di Giacomo Inama, possiede la p.f. 280/1, in forza al contratto di compravendita del 1880 con Pietro fu Battista Mendini.

 

 

281

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Cros

p.1680

 

Inama Silvestro

 

 


SUPERFICIE 625 mq

Chiamato anche al Ciapitel, oppure a Santa Giustina.

1680

1687

Inama Vittore

 

Bosco assegnato a Vittore nelle divisioni con il fratello Giacomo.

1699

Inama Giacomo

Forse poi transitato a Giacomo e quindi a suo figlio Silvestro.

1700

1723

Inama Silvestro

 

1744

Panizza don Pietro eredi

La proprietà risulta da confini della futura p.f. 282.

1768

1780

1782

Inama Giacomo Antonio

Nel 1768 la proprietà risulta dal confine ovest della futura p.f. 282.

1782

1798 

1825

Panizza Luigi

di Taio.

1859

1870

Panizza Giovanna

Panizza Filippo

di Taio.

1892

1896

1904

Panizza Augusto

(1892 + di Giovanna)

(1896 + di Filippo)

 

 

 

282

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Santa Giustina

p.1646

 

Mendini Antonio V

 

 

 


SUPERFICIE 2150 mq

Chiamato anche al Ciapitel o alla Croce.

Il terreno fin dal Seicento era formato da due porzioni, quella a nord, più piccola era coltivata a seminativo e vite, quella a sud era boschiva. Tutto insieme apparteneva ad Antonio Mendini V il quale nel 1646 la alienava a Pietro Panizza.
Con le divisioni interne alla famiglia Panizza, le due porzioni toccarono a persone diverse, ma in comune ebbero il destino di essere locate a livello perpetuo.
Infatti nel Catasto teresiano troviamo il terreno assegnato ai due locatari, Giovanni Mendini e Giacomo Endrizzi.
All'inizio dell'Ottocento il terreno transiterà alla famiglia Chilovi.



* Livellario

1646

1665

 

Panizza Pietro

Ferdinando acquistava il terreno da Antonio Mendini, a nome del padre Pietro che era assente.

d.1670

 

Panizza Ferdinando

Il bosco e piccolo campo a nord, pervenne a Ferdinando figlio di Pietro. Nel 1680 da confini della p.f. 281, si dicono proprietari gli eredi di Pietro Panizza.

d.1673

ca.1740

 

Panizza Pietro Lorenzo

Quindi il terreno passò a Pietro Lorenzo figlio di Ferdinando.

d.1740

1742

p.1743

Panizza Ferdinando

Nel 1742 la proprietà risulta anche dal confine nord  della futura p.f. 283. Alla morte di Ferdinando, intorno al 1743, divenne proprietario del bosco, il nipote Pietro Antonio.

1744

Panizza Pietro Antonio
Tamè Simone *

Pietro Antonio concede il terreno in locazione perpetuale a Simone Tamè.

1747

Panizza Pietro Antonio
Inama Giacomo *

Pietro Antonio erede Panizza investe Giacomo Inama della parte nord del terreno, che all'epoca era campo e non bosco.

1747

1768

Lucchi don Federico
Endrizzi Giacomo *

Nel 1747 la proprietà del Lucchi risultava dal confine sud della parte di Pietro Antonio Panizza. Don Lucchi di Sarnonico investe Giacomo Endrizzi di Dermulo della porzione a sud verso il crocefisso.

1775

Lucchi don Federico
Inama Giacomo *

Giacomo era figlio del fu Michele ed era stato investito della porzione nord.

1775

1780

1810

Lucchi don Federico

Mendini Giovanni *
Endrizzi Giacomo *

Giovanni Mendini muore nel 1802 e nello stesso anno, il fratello Mattia, suo erede, vende il bosco a Francesco Chilovi.

1803

1810

1825

Chilovi Francesco

Endrizzi Giacomo *

Francesco era figlio del fu Antonio di Taio. Nel 1810 Francesco subentra a don Federico Lucchi e nello stesso anno Giacomo Endrizzi gli cede lo stesso terreno che aveva in locazione.

p.1852

Chilovi Antonio

Antonio era figlio del fu Francesco.

1852

1859

1870

1893 

Inama Pietro

Nel 1852 Pietro fu Baldassarre Inama acquistava il bosco da Antonio fu Francesco Chilovi.

1893

1904

Inama Elia Pietro Inama Guslot nel 1893 vendeva  il bosco al figlio Elia. 

 

 

283

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Cros 

1646

 

Panizza Pietro


Nel 1646 la proprietà del bosco risulta dal confine sud della futura p.f. 282.


SUPERFICIE 380 mq

Questa p.f. era chiamata anche alla Cros di Santa Giustina oppure al Capitello.
Nel 1780 formava un'entità unica con il bosco posto a sud, p.f. 284.

1695

1699

Panizza Matteo


Nel 1695 la proprietà del bosco risulta dal confine nord del terreno a Lamport.

d.1699

1742

Panizza Biagio

Panizza Giuseppe


Figli del fu Matteo.

1742

p.1763

Mendini Giacomo III


Giacomo acquista il bosco dai fratelli don Giuseppe e don Biagio Panizza figli del fu Matteo.

d.1763

1768

1780

Mendini Romedio Maria


Nel 1768 la proprietà risulta anche dal confine sud della futura p.f. 282.

d.1798 

1824

Mendini Giacomo Antonio

Figlio di Romedio Maria. 

d.1824 

1825

Mendini Giuseppe

Giuseppe era figlio del fu Giacomo Antonio Mendini e abitava a Taio.

1859

Mendini don Giacomo

Don Giacomo era fratello di Giuseppe e fu primissario a Dermulo.

1870

Mendini Celeste

Mendini Luigi

Mendini Filippo

Don Giacomo vendette il bosco ai nipoti.

1882

1894

 

Mendini Celeste

Mendini Filippo

Nel 1882 Luigi esce dalla comproprietà.

1894

1904

Mendini Celeste

Dopo il 1894 alla morte del fratello Filippo, Celeste rimane l'unico proprietario del bosco. Da un documento si ricava che nel 1902 Arnaldo fu Luigi Mendini cedeva allo zio Celeste la sua parte del bosco alla Croce.

 

 

284

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Lamport

1646

Panizza Pietro


 


SUPERFICIE 565 mq

Chiamato Lamport "presso il capitello". (ossia il crocefisso)

Nel 1780 formava un'entità unica con il bosco posto a nord p.f.283.

1695

Panizza Matteo


La proprietà del bosco sembra risultare dal confine nord del terreno a Lamport. Non è escluso però, che il bosco fosse già in possesso della famiglia Mendini, già affittuaria della p.f. 268 a Lamport.

1742

p.1763

Mendini Giacomo III


Nel 1742 questo bosco risultava già proprietà di Giacomo.

d.1763

1780

Mendini Romedio Maria

 

 

 

1816

1825

Mendini Romedio

Romedio era figlio del fu Romedio Maria Mendini. La proprietà del 1816 risulta anche dal confine nord del terreno a Lamport.

1835

1859

Mendini Romedio

Romedio era figlio del fu Vigilio Mendini ed  aveva ereditato il bosco dallo zio Romedio.

1870

Mendini Tobia

Mendini Giuseppe

Nel 1870 il bosco pervenne ai due figli di Romedio, Tobia e Giuseppe, per poi rimanere solo dell'ultimo.

1879

1904

Mendini Giuseppe

 

 

 

285 286 287 288 289 290

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Cros

1528

Cordini Delaito

 

 

 

 


SUPERFICIE 15500 mq
(prima del frazionamento)

La p.f. 286 nel 1889 è stata divisa in due porzioni (286/1 e 286/2) dal passaggio della strada che da Dermulo porta al Ponte di Santa Giustina.
Le altre particelle erano costituite da incolto, bosco e pascolo.

1550

 

Cordini Pietro

 

1550

ca.1568

 

Cordini Anna

 

1569

1581

Betta Pantaleone

 

1604

1625

Betta Pantaleone Eredi

 

1630

1640

1646

Betta Bonifacio

 

1657

Betta Bonifacio Eredi

 

1659

Betta Giovanni Pantaleone

 

1671

1688

1723

Betta Antonio

 

1733

1739

1771

Betta Bonifacio

 

1777

1783

Betta Francesco

 

1780

Betta Eredi di Bonifacio

 

1792

Benedetti Paolina

 

1793

1815

Gentili Gertrude

Gentili Marietta

 
1815
1835
Widmann don Romedio  
1836
ca.1850
Widmann Alfonso  

1858

1883

Widmann Alfonso

 

1885

1894

Widmann Alfonso Eredi

 

1895

1903

1904

Widmann Alfonso

Fondazione Stipendiaria Widmann

Alfonso abitava a Magrè. La Fondazione era stata istituita da don Romedio Widmann il 14 settembre 1841.

p.1947

Widmann Egberto

Widmann Ermanno

Widmann Enrico

I Widmann vendettero il terreno a Vigilio Tamè e Ferdinando Pinamonti.

1947

Tamè Vigilio

Tamè Agostino

Tamè Maria

Tamè Silvia

p.f. 286/2, 287, 288 e 289.

1947

Pinamonti Ferdinando

p.f. 286/1, 285 e 290

 

 

291

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Ciasalin

ca.1450

Antonio fu Inama

 

 

 

VAI ALLE PF 690 691 692 693

 


SUPERFICIE 5200 mq

La p.f. 291/2 risulta più lunga rispetto a quanto rappresentato sulla mappa qui a fianco.
Oggi detta Loc.

Già nel 1618 una porzione della futura p.f. 291/1, della superficie di circa 600 mq, come rappresentata nella mappa inferiore, era proprietà della chiesa di San Giacomo. Successivamente venne presumibilmente data in locazione perpetuale alla famiglia Mendini, la quale in un anno imprecisato, mediante Antonio Mendini (quale?) che fu sindaco della chiesa, fu restituita alla chiesa stessa. Nel 1715 l'arativa vignata fu venduta ad Alberto Inama che vi confinava da tre parti, per l'importo di 120 Ragnesi.
La linea rossa rappresenta la strada comunale n. 265 che prima della costruzione dello stradone per il ponte di Santa Giustina, collegava la futura Via Strada Romana, con la strada delle Marzole.



 

ca.1490

Inama Pietro

 

1531

1553

Inama Cristoforo

di Fondo.

1568

1598

Inama Floriano I

Inama Pietro

 

1598

1615

Inama Bartolomeo I

 

1615

1652

Inama Floriano II

 

1652

1691

Inama Bartolomeo II

 

1691

1704

Inama Lorenzo Floriano

Inama Alberto

I due fratelli possedettero il terreno in comunione, ma alla morte di Lorenzo Floriano nel 1704, la parte passò ad Alberto che la tenne fino al 1741.

1741

1780

Inama Bartolomeo III

Floriano IV fratello di Bartolomeo fu comproprietario fino alla sua morta avvenuta nel 1763.

1763

1828

Inama Giovanni Vigilio

 

1828

1848

Inama Vigilio

Inama Floriano V

Figli ed eredi di Giovanni Vigilio. Vigilio morì nel 1837.

1849

Martini Carlotta

Sommeda Chiara

Le vedove di Vigilio e di Floriano V Inama, nel 1849 vendono il maso di cui faceva parte il terreno, a Romedio Emer.

1849

1854

Emer Romedio I

 

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro

Emer Romedio II

 

1877

1904

Emer Germano

Emer Geremia

I figli di Giovanni nelle divisioni si aggiudicarono la p.f. 291/2.

1878

1904

Emer Alessandro

Emer Celeste

Emer Giuseppe

Emer Arcangelo

I figli di Pietro nelle divisioni si aggiudicarono la p.f. 291/1.

 

 

292

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Marzole

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 1900 mq

Questa particella assieme alle p.f. 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301 e 302 costituiva in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

Attualmente la particella ha una forma un po' diversa, praticamente è molto più estesa verso sud ed è chiamata come i terreni vicini
, Loc.

Nel 1716 Giovanni Battista Inama II, per se e i fratelli, vendette al confinante verso valle, Alberto Inama di Fondo, una striscia di terreno di 1,5 quarte a valle, con un filare di viti.

*Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre che era irreperibile.

1688

1701

Thun di Castel Bragher

Inama Antonio *

Antonio era figlio del fu Giovanni Battista.

d.1701

1716

1717

Thun di Castel Bragher

Inama Marino *

Dopo la morte del padre, il terreno fu del figlio Marino che però morì in giovane età.

1717

1744

1759

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo figlio del fu Antonio acquisì il terreno dopo la morte del fratello Marino.

1759

1777

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo Eredi *

Gli eredi furono i nipoti, Antonio, Giovanni e Giovanni Battista.

1777

1780

1787

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni *

Nelle divisioni del 1777 la parte di sotto del terreno che fu dello zio Bartolomeo Inama (+1759) toccò a Giovanni.
Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

1795

1801

Thun di Castel Bragher

Inama Anna *

Inama Brigida *

Anna e Brigida sono figlie di Giovanni Inama. Nel 1801, Anna per accomodamento con la sorella Brigida, le lascia la sua parte di terreno.

1801

1825

Thun di Castel Bragher

Inama Giacomo *

 

Giacomo era figlio del fu Giuseppe Inama e marito di Brigida.

1825

1843

Thun di Castel Bragher

Inama Brigida *

Il terreno appartenne a Brigida e dopo la sua morte pervenne al figlio Giacomo.

1859

1867

Inama Giacomo

Giacomo figlio del fu Giacomo Inama, possedeva il terreno assieme alla moglie Anna Chini.

1868

1870

Emer Giovanni

Emer Pietro
Emer Romedio

Nel 1867 il terreno andò all'asta per dei debiti con Giovanni Battista Ossanna di Cles e fu acquistato dai fratelli Emer.

1877

1904

Emer Germano

Emer Geremia

 

 

 

293

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Marzole

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 

VAI ALLE PF 690 691 692 693

 


SUPERFICIE 1650 mq

Questa particella assieme alle p.f. 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301 e 302 costituiva in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

Oggi di questa p.f.,
detta Marzole Sota, è rimasto ben poco, infatti è stata quasi interamente occupata dalla strada statale che porta a Cles.

Risulta un frazionamento in 293/1 e 293/2. Quest'ultima particella, oggi scomparsa,  era localizzata sopra lo stradone.

*Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo  *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre che era irreperibile.

1688

1701

Thun di Castel Bragher

Inama Antonio *

Antonio era figlio del fu Giovanni Battista.

d.1701

1716

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista II *

Inama Antonio *

Inama Bartolomeo *

 

I tre fratelli di Marino Inama possedevano  assieme le p.f. 293 e 294. Nel 1722 Antonio trasferito a Favogna vendeva la sua parte al fratello Giobatta II, il quale poi successivamente la cedeva assieme alla sua, al fratello Bartolomeo.

d.1722

1744

1759

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio del fu Antonio.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

1759

1777

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo Eredi *

Gli eredi furono i nipoti, Antonio, Giovanni e Giovanni Battista.

1777

1780

1787

1801

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista V *

Nelle divisioni del 1777 la parte centrale del terreno che fu del prozio Bartolomeo Inama (+1759),  toccò Giovanni Battista V.
Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

d.1801

1817

 

Thun di Castel Bragher

Zini Elisabetta *

Elisabetta vedova di Giovanni Battista V, tutrice dei figli Maddalena e Giovanni Battista VI, vende il terreno a Giacomo fu Giuseppe Inama.

1817

1825

 

Thun di Castel Bragher

Inama Giacomo *

Giacomo figlio del fu Giuseppe Inama.

1825

1855

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni *

Giovanni era figlio del fu Giacomo.

1855

1859

1870

1904

Inama Eugenio

Eugenio era figlio del fu Giovanni. Il terreno fu assegnato nel progetto divisionale del 1858.

 

 

294

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Marzole

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 

VAI ALLE PF 690 691 692 693


SUPERFICIE 2050 mq

Questa particella assieme alle p.f. 292, 293, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301 e 302 costituiva in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

Sulla parte nord della p.f. oggi sorge la casa degli eredi di Luigi Inama. Parte del terreno dove Romedio Inama edificò la casa, apparteneva alla chiesa di Dermulo.

*Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre che era irreperibile.

1688

1701

Thun di Castel Bragher

Inama Antonio *

Antonio era figlio del fu Giovanni Battista.

d.1701

1716

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista II *

Inama Antonio *

Inama Bartolomeo *

 

I tre fratelli di Marino Inama possedevano  assieme le p.f. 293 e 294. Nel 1722 Antonio, già trasferito a Favogna, vendeva la sua parte al fratello Giobatta II, il quale poi successivamente la cedeva assieme alla sua, al fratello Bartolomeo.

d.1722

1744

1759

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo figlio del fu Antonio.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

1759

1777

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo Eredi *

Gli eredi furono i nipoti, Antonio, Giovanni e Giovanni Battista.

d.1777

1780

Thun di Castel Bragher

Inama Antonio *

Nelle divisioni del 1777 la parte sopra del terreno che fu dello zio Bartolomeo Inama (+1759) toccò ad Antonio. Spesso il possesso di Antonio Inama è identificato con quello del genero Giovanni Mendini.

1780

1787

1801

Thun di Castel Bragher

Mendini Giovanni *

Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

d.1801

1817

Thun di Castel Bragher 

Paoli Tommaso *

Dopo la morte di Giovanni divenne proprietaria la moglie Maria Caterina Inama che circa nel 1804 lasciò il terreno al nipote Tommaso Paoli. Questo è probabilmente ciò che avvenne, per analogia con la p.f. 264. Il possesso del 1817, risulta da confine est della p.f. 293.

1825

Thun di Castel Bragher

Emer Cristoforo *

Cristoforo Emer era di Taio. Sembra che Cristoforo fosse stato il figlio di Dorotea Inama (figlia di Giovanni fu Giovanni Battista) e Domenico Emer di Taio.

p.1856

Emer Pietro

Pietro figlio del fu Cristoforo di Taio vende il terreno a Gioseffa, vedova di Lorenzo Eccher.

1856

Rosati Gioseffa

Da Gioseffa il terreno passò ai figli Lorenzo e Augusta.

1868

1870

Eccher Lorenzo
Eccher Augusta

Lorenzo emigrò in Brasile e lasciò il terreno alla sorella Augusta.

1904

Eccher Augusta

Augusta era la moglie di Filippo Inama. Per cui il terreno, composto dalle due p.f. 294/1 e 294/2, passò alla famiglia Inama.

 

 

295

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Marzole

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 


SUPERFICIE 4120 mq

Questa particella assieme alle p.f. 292, 293, 294, 296, 297, 298, 299, 300, 301 e 302 costituiva in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

Attualmente risulta frazionata in 295/1, 295/2, 295/3 e 295/4.

Nel 1883 Camillo Inama trasferisce su questo terreno ed altri di sua proprietà, l'obbligo del così detto "lascito delle tronde", in precedenza legato al fondo alle Late.

La quota di livello di questo terreno spettante a Castel Bragher, assieme alla p.f. 301 e 302, ammontava a 4 stari, 2 minele e 1 fiorino e 45 Carantani.

*Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre che era irreperibile.

1688

1710

1720

Thun di Castel Bragher

Inama Valentino *

Nel 1710 il possesso di Valentino risulta dal confine ovest della futura p.f. 296.

d.1720

1744

1757

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista II *

Il terreno di Valentino fu  acquistato da Giovanni Battista II (suo nipote), in un anno imprecisato, presumibilmente dopo la sua morte avvenuta nel 1720. Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

1757

1759

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista III *

Inama Giovanni *

Inama Antonio *

 

Dopo la morte di Giovanni Battista II, il possesso indiviso passò ai tre figli.

d.1759

1764

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista III *

Nelle divisioni scritte da Cristano Emer nel 1759 questo terreno era toccato a Giovanni Battista III che però moriva nel 1764. Suoi eredi furono la vedova Lucia Inama e il figlio Giovanni Battista V.

1780

1787

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista V *

Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

1825

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista VI *


1828

1838

1848

1870

1874

Zambiasi Teresa *

Nel 1828 Giovanni Battista VI assegna il terreno alla moglie Teresa come bene dotale. Nel 1846 cedeva temporaneamente il terreno a Romedio fu Vigilio Mendini, per poi riappropriarsene nel 1848.

1874

Inama Elisabetta

Figlia di Teresa e Giobatta VI e moglie di Camillo Inama.

1883

1903

1904

Inama Amadio

Inama Battista

Inama Camillo

Camillo vende ai fratelli la sua quota di terreno.

1904

Inama Battista

Inama Amadio

 

 

 

296 297

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Marzole

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 


SUPERFICIE 2590 mq

Queste particelle assieme alle p.f. 293, 294, 295, 298, 299, 300, 301 e 302 costituivano in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

La p.f. 297 è scomparsa mentre la 296 è stata frazionata in 296/1 e 296/2.

* Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre che era irreperibile.

1688

1743

Thun di Castel Bragher

Inama Michele *

Il 1743 è l'anno in cui morì Michele. (p.f. 296/1)

1743
1744

1753

Thun di Castel Bragher

Inama Giacomo *

Nel 1743 Giacomo figlio di Michele dovrebbe assegnare a Giobatta II un suo terreno per dei debiti nei suoi confronti. (p.f. 296/2). Nello stesso anno Giacomo vendette al fratello Gaspare una pergola, per cui il terreno si assottigliava.
Giacomo possedeva la porzione est del terreno.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

d.1743

1744

1769

1779

Thun di Castel Bragher

Inama Gaspare *

Nel 1769 la proprietà risulta da confine ovest della p.f. 298. In ogni caso, più tardi la porzione a est fu del fratello Giacomo.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

d.1779

1780

1787

1813

 

Thun di Castel Bragher

Inama Silvestro *

Inama Giovanni Michele *

Silvestro possedeva la futura p.f. 296/2 mentre Giovanni Michele la p.f. 296/1.
Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

d.1813

1816

1825

1840

Thun di Castel Bragher

Inama Antonio *

Antonio figlio del fu Silvestro, non avendo figli, lasciò eredi della p.f. 296/2, i figli di suo cugino Giovanni Domenico: Luigi, Giacomo e Giovanni.
1801
1804
1816
1829

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Domenico *

Giovanni Domenico possedeva la p.f. 296/1.
1829
1836

Thun di Castel Bragher

Inama Lucia *

La futura p.f. 296/1 pervenne come dote a Lucia moglie di Romedio Mendini. 
1836

Thun di Castel Bragher

Inama Battista *

Zambiasi Teresa * 

Lucia e Romedio Mendini danno in permuta ai coniugi Inama il terreno p.f. 296/1.

d.1840

1859

1870

1894

Inama Giovanni

Giovanni del fu Giovanni Domenico, rimase l'unico proprietario dopo la morte prematura dei suoi fratelli. In un anno imprecisato, successivo al 1836, Giovanni acquistava dai coniugi Battista e Teresa Inama, la p.f. 296/1 che fu della sorella Lucia e ancora prima del padre Giovanni Domenico.

1899

1914

Inama Ernesto

Ernesto, figlio del fu Giovanni detto Foga, diventerà proprietario della parte a valle del terreno contraddistinto dalla p.f. 296/1.

d.1915

Inama Abramo

Abramo figlio del fu Ernesto possiede la p.f. 296/1.

1899

1904

Inama Daniele

Daniele fu Giovanni, da divisioni del 1899, diventerà proprietario della parte  monte del terreno contraddistinta dalla p.f. numero 296/2 .

 

 

298

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Marzole

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 


SUPERFICIE 1150 mq


Questa particella assieme alle p.f. 292, 293, 294, 295, 296, 297, 299, 300, 301 e 302 costituiva in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

* Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

1700

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre irreperibile.

1700

1704

Thun di Castel Bragher

Inama Maddalena *

Maddalena era figlia di Bartolomeo. 

1704

1715

1744

1751

Thun di Castel Bragher

Mendini Pietro Antonio *

Nel 1704 Pietro Antonio, sposando Maddalena figlia di Bartolomeo Inama, diventa co-ffittuario del terreno. Nel 1715 il possesso risulta dal confine sud delle Bertuse.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

1751

1761

Thun di Castel Bragher

Colletti Antonia *

 

1761

1769

1780

 

Thun di Castel Bragher

Mendini Francesco *

 

Nel 1769 il possesso risulta da confine nord delle p.f. 262 e 261.

1787

 

Thun di Castel Bragher

Mendini Pietro *

Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

1813

1850

 

Thun di Castel Bragher

Mendini Francesco *

Mendini Battista *

Figli di Pietro. Nel 1813 il possesso risulta anche dal confine est della p.f. 296.

1850

1855

Thun di Castel Bragher

Inama Baldassarre *

I fratelli Mendini avevano permutato con Baldassarre Inama questo terreno.

d.1855

1859

1870

1898

Inama Giuseppe

Giuseppe era figlio del fu Baldassarre.

1900

1904

Inama Geremia

Inama Clemente

 

I figli di Giuseppe ereditano il terreno alla morte del padre. Poi sarà solo di Geremia.

1940

1904

Inama Vittoria

 

 

Vittoria era figlia di Geremia. Il terreno perverrà ad Emanuele Sandri, marito di Vittoria.

 

 

299

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Marzole

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 


SUPERFICIE 1190 mq

Questa particella assieme alle p.f. 292, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 300, 301 e 302 costituiva in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

La p.f. è f
razionata in 299/1 e 299/2, ma non sono riuscito a capire chi fossero i beneficiari del frazionamento. Nel 1904, comunque, risultava ancora da frazionare.

* Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

1700

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre che era irreperibile.

1700

1704

Thun di Castel Bragher

Inama Maddalena *

 

1704

1715

1744

1751

Thun di Castel Bragher

Mendini Pietro Antonio *

Nel 1704 Pietro Antonio, sposando Maddalena figlia di Bartolomeo Inama, diventa co-affittuario del terreno. Nel 1715 il possesso risulta dal confine sud delle Bertuse.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

1751

1752

Thun di Castel Bragher

Mendini Antonio *

Antonio figlio di Pietro Antonio morì nel 1752.

1753

1757

Thun di Castel Bragher

Mendini Veronica *

Mendini Anna Maria *

 

Figlie di Pietro Antonio maritate fuori paese che avevano ricevuto come dote il terreno, ma che l'avevano poi ceduto alla madre Antonia per scomodità nell'essere lavorato.

1757

1759

1761

Thun di Castel Bragher

Colletti Antonia *

Vedova di Pietro Antonio Mendini, citata nella località "sora la Tonia" in riferimento alla p.f. 300.

1761

1769

1780

Thun di Castel Bragher

Mendini Francesco *

Nel 1769 il possesso risulta da confine nord delle p.f. 262 e 261.

1787

1821

 

Thun di Castel Bragher

Mendini Giuseppe *

 

1825

1833

Thun di Castel Bragher

Cristoforetti Marianna *

Nel 1821 era rimasta vedova di Giuseppe fu Francesco Mendini. Poi aveva sposato Lazzaro Fuganti di Taio. Marianna mori circa nel 1833 e lasciò erede il figlio Antonio, nato dal matrimonio con Giuseppe Mendini.

1833

Thun di Castel Bragher

Mendini Antonio *

Mendini Luigi *

Antonio e Luigi erano figli del fu Giuseppe abitante a Tassullo. Probabilmente fu dopo questo periodo che il terreno fu frazionato in due porzioni.

1844

Thun di Castel Bragher

Mendini Pietro *

Antonio e Luigi, fratelli Mendini, avevano venduto a Pietro, altro fratello di Sanzenone, il terreno.

1844

1846

1855

Inama Baldassarre

Pietro aveva venduto il terreno a Baldassarre Inama.

d.1855

1859

1870

Inama Pietro

Pietro figlio del fu Baldassarre vendeva il terreno a Francesco Inama.

1894

1904

Inama Francesco Francesco era figlio di Giacomo Inama Zitol.

 

 

300

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poc

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *


SUPERFICIE 1200 mq

Denominato alle Marzole ossia al Poc.

Questa particella assieme alle p.f. 292, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 301 e 302 costituiva in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher
, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

La p.f. è frazionata in 300/1 e 300/2, ma non sono riuscito a capire chi fossero i beneficiari del frazionamento. Nel 1914 quando Camillo Inama assicurava un prestito sul terreno, si disse proprietario di entrambe.

* Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

1700

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre irreperibile.

1700

1711

Thun di Castel Bragher

Inama Domenica *

Domenica era figlia di Bartolomeo.

1711

1744

p.1750

Thun di Castel Bragher

Fuganti Bartolomeo *

Dopo il 1711 il terreno sarà posseduto da coniugi Domenica e Bartolomeo Fuganti.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

1750

Thun di Castel Bragher

Fuganti Antonia *

Antonia figlia di Bartolomeo Fuganti e di Domenica Inama, vende il terreno a Giobatta Inama II.

1750

1757

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista II *

Giovanni Battista II era figlio del fu Antonio I.

1757

1759

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista III *

Inama Giovanni *

Inama Antonio *

 

Dopo la morte di Giovanni Battista II, il possesso indiviso passò ai tre figli.

d.1759

1769

1780

Thun di Castel Bragher

Inama Antonio *

Nelle divisioni scritte da Cristano Emer nel 1759 questo terreno era toccato ad Antonio.

1780

1787

1801

Thun di Castel Bragher

Mendini Giovanni *

Giovanni era il genero di Antonio Inama. (Il terreno infatti era di Antonio).
Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

d.1801

1817

Thun di Castel Bragher

Paoli Tommaso *

Dopo la morte di Giovanni divenne proprietaria la moglie Maria Caterina Inama che circa nel 1804 lo lasciò al nipote Tommaso Paoli. Questo è probabilmente ciò che avvenne, per analogia con la p.f. 294 che a sua volta si rifà alla situazione della p.f. 264.

1825

Thun di Castel Bragher

Emer Cristoforo *

Cristoforo era di Taio.

p.1856

Emer Pietro

Pietro figlio del fu Cristoforo di Taio vende il terreno a Gioseffa vedova di Lorenzo Eccher.

1856

Rosati Gioseffa

Da Gioseffa il terreno passò ai due figli Lorenzo e Augusta.

1867

1870

1882

Eccher Lorenzo
Eccher Augusta
Endrizzi Giuseppe ?

Andrea Eccher procuratore dei fratelli Lorenzo e Augusta, vende il terreno (p.f.300/2) a Pietro fu Valentino Inama.

1882

1891

 

Inama Pietro

Pietro era figlio del fu Valentino.

1892

1893

Inama Mansueta

Mansueta ereditò il terreno (p.f. 300/2) dopo la morte del padre nel 1891.

1893

1912

1914

Inama Camillo

Camillo acquistava da Mansueta moglie di Placido Tait, il terreno p.f. 300/2

 

 

301 302

 

Toponimo

Anno

Proprietario

Note

Mappa 1780  Mappa attuale

Poc

1586

Thun di Castel Bragher

Cordini Baldassarre *

 


SUPERFICIE 1530 mq

Denominato alle Marzole ossia al Poc.

Queste particelle assieme alle p.f. 292, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299 e 300 costituivano in passato un unico terreno  proprietà di Castel Bragher, della superficie di 19500 mq. I Thun lo concedevano da tempo immemorabile in locazione perpetuale per il canone annuo di 20 staia di frumento e 8 Ragnesi. Dopo il 1850 l'istituto del livello perpetuo cessò, per cui gli affittuari dovevano corrispondere ai Thun una prestabilita somma per diventare proprietari dei terreni a tutti gli effetti. I Thun cedettero i diritti di riscossione di tale somma, a Francesco fu Giuseppe Inama di Coredo. Per tale motivo molti dei proprietari delle Marzole si ritrovarono i terreni ipotecati, fino al pagamento del debito.

Nel 1883 Camillo Inama trasferisce su questo terreno ed altri di sua proprietà, l'obbligo del così detto "lascito delle tronde", in precedenza legato al fondo alle Late.

La quota di livello di questo terreno spettante a Castel Bragher, assieme alla p.f. 295, ammontava a 4 stari, 2 minele e 1 fiorino e 45 Carantani.

*Affittuario

ca.1670

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista *

 

1678

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista  eredi *

Il possesso risulta dal confine sud dei campi alle Bertuse.

1688

1700

Thun di Castel Bragher

Inama Bartolomeo *

Bartolomeo era figlio di Giobatta e riceveva l'investitura a nome del padre che era irreperibile.

1700

1711

Thun di Castel Bragher

Inama Domenica *

 

1711

1744

p.1750

Thun di Castel Bragher

Fuganti Bartolomeo *

Dopo il 1711 il terreno sarà posseduto da coniugi Domenica e Bartolomeo Fuganti.
Nel 1744 il possesso risulta dal documento di investitura.

1750

Thun di Castel Bragher

Fuganti Antonia *

Antonia figlia di Bartolomeo Fuganti e di Domenica Inama, vende il terreno a Giobatta Inama II.

1750

1757

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista II *

 

1757

1759

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista III *

Inama Giovanni *

Inama Antonio *

 

Dopo la morte di Giovanni Battista II, il possesso indiviso passò ai tre figli.

d.1759

1764

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista III *

Nelle divisioni scritte da Cristano Emer nel 1759, questo terreno era toccato a Giovanni Battista III che però moriva nel 1764. Suoi eredi furono la vedova Lucia Inama e il figlio Giovanni Battista V. Nel 1769 il possesso (eredi di Giovanni Battista Inama III) risulta da confine nord della p.f. 261.

1777

1780

1787

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista V *

Nel 1787 il possesso risulta anche  dal documento di investitura.

1825

Thun di Castel Bragher

Inama Giovanni Battista VI *

 

1828

1838

1848

1870

1874

Zambiasi Teresa

Nel 1828 Giovanni Battista VI assegna il terreno alla moglie Teresa come bene dotale. Nel 1846 cedeva temporaneamente il terreno a Romedio fu Vigilio Mendini, per poi riappropriarsene nel 1848.

1874

Inama Elisabetta

Figlia di Teresa e Giobatta VI e moglie di Camillo Inama.

1883

1903

1904

Inama Amadio

Inama Battista

Inama Camillo

Camillo vende ai fratelli la sua quota di terreno.

1904

Inama Battista

Inama Amadio

 

 

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MAPPA CON I PROPRIETARI DEL 1780